Lecce e il Salento patrimonio dell’umanità Unesco. Sempre più sostenitori sposano la battaglia

Continua la battaglia di Valori e Rinnovamento affinché il Salento e il barocco leccese diventino patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco. Anche il preside di Beni culturali Laudizi, il presidente di Laica, Fatano e le Armoniche stravaganze si sono unite all’appello.

C’è qualcuno che mette ancora in dubbio la bellezza di Lecce? Forse sì, chi ancora non ha potuto ammirare il suo barocco, le stradine che trasudano storia, i vicoli, le chiese e i palazzi, chi non è stato raggiunto dal ‘passaparola’ che solitamente ha preceduto questa città, raccontata nei film, in tv o sulle pagine delle riviste nazionali e mondiali. Non a caso il capoluogo salentino è finito spesso ai primi posti delle classifiche delle città da visitare, dei posti da scoprire, degli scrigni da svelare. Tutto il Salento ha la fortuna di possedere tesori di inestimabile valore. Per questo, Wojtek Pankiewicz, presidente di “Valori e Rinnovamento” da tempo si sta battendo per far inserire il Salento ed il barocco leccese nei patrimoni dell’Umanità.
 
Lo ha detto anche l’archistar Alvaro Siza che in più occasioni ha dichiarato il suo amore per il capoluogo barocco e la pietra leccese. Non era necessario ma fa comodo ascoltare dalla voce di uno dei più grandi architetti del mondo che “Lecce merita il riconoscimento dell’Unesco”. 
 
Insomma, la battaglia del presidente di ‘Valori e Rinnovamento’ continua: «Questa volta – ha dichiarato Pankiewicz – si uniranno al nostro appello alle istituzioni, affinché formalizzino la procedura il preside della Facoltà di Beni Culturali, Giovanni Laudizi, il presidente di LAICA, Roberto Fatano e i musicisti delle “Armoniche stravaganze”. Sarà un evento straordinario perché i prestigiosi protagonisti della serata porteranno valore aggiunto alla “pratica UNESCO”».
 
In particolare, Laudizi dimostrerà come l'intero Salento rappresenti un monumento a cielo aperto.
 
Fatano evidenzierà secondo le più avanzate teorie supportate dall'UNESCO il valore culturale delle tradizioni alimentari e delle produzioni locali tipiche e il loro rappresentare anche strumenti di marketing territoriale orientato al trinomio “Cibo – Cultura – Paesaggio”.
 
Patavia, Milanese e Scarcella ci racconteranno lo straordinario “paesaggio sonoro salentino” attraverso le loro ricerche su autori di musica barocca con contaminazioni di musica popolare, in particolare taranta e pizzica, che caratterizza il nostro genius loci e la nostra identità territoriale.
 
«Un evento – ha concluso Pankiewicz – da non perdere insomma». L’appuntamento è venerdì 27 novembre 2015, alle ore 19,00, presso Art&Co Gallerie, Lecce, Via Salvatore Nahi 27. 



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