Lecce, record multe: automobilisti indisciplinati o vigili fiscali? Per Adoc il problema è un altro

Lecce si piazza tra le prime città per numero di multe dovute alle infrazioni al Codice della Strada, ma secondo Adoc il problema non è dei vigili fiscali o degli automobilisti indisciplinati, ma un problema di infrastrutture che i cittadini pagano di tasca propria.

Lecce ha conquistato le luci della ribalta per essere tra le prime città per numero di multe. Nella classifica del Sole 24 Ore si piazza al nono posto, staccando di diverse posizioni la successiva città del sud, Bari che conquista il 34° posto. Sono ancora tantissime le infrazioni al codice della strada che spaccano in due i cittadini, divisi tra chi sostiene che i vigili del capoluogo salentino siano troppo fiscali e chi, invece, punta il dito contro gli automobilisti, notoriamente indisciplinati alla guida.

In medio stat virtus, si dice, ma secondo Adoc Lecce il problema non dipende solo dal fatto che, in città, vigili e automobilisti siano particolarmente cattivi, gli uni nel compilare i verbali, gli altri nel non rispettare le regole fondamentali per chi vive sulla strada. Secondo l’associazione che difende i consumatori, ci sono varie ragioni per questo “triste” primato.

Il grosso delle multe provengono dalla sosta

Lecce non è all’altezza del ruolo che ricopre. Come città “centrale” non è attrezzata – soprattutto a livello di parcheggi di interscambio – per “sopportare” il traffico che affluisce quotidianamente e costantemente. Il punto è che il capoluogo non ha mai distinto in modo chiaro la “circolazione” dalla “sosta”. I 7.000 stalli tariffati sono “il parcheggio” di Lecce.

È così che tra grattini scaduti o mancanti, sosta nella ztl, sosta in divieto o in seconda fila, i cittadini “pagano” di tasca propria una carenza di infrastrutture che consentano di sostare in modo tranquillo e sereno, senza dover guardare nervosamente l’orologio, come si fa parcheggiando in una struttura appositamente predisposta dove si paga per il tempo netto di sosta.

L’infrastruttura stradale è progettata male e non funge, come in altre città, da deterrente verso comportamenti contrari al Codice della Strada. I parcheggi non “incassati” nei marciapiedi, l’assenza di chiare zebrature, i margini della carreggiata non delineati, le strisce pedonali scolorite, la segnaletica verticale mancante e le carreggiate troppo larghe, sono tutti elementi che generano confusione e quindi “indisciplina”.

Non solo…nel capoluogo salentino si muovono anche “stranieri”, non solo intesi come “turisti”. I guidatori salentini non possono di “andare a memoria”, ricordando in quale punto esiste un divieto o una striscia pedonale oggi scolorita se non vi è la segnaletica opportunamente realizzata e manutenuta a ricordarglielo.

Un’ultima nota di Adoc…

Con tutti i soldi pagati dai cittadini per le multe, i leccesi dovrebbero vedere le loro strade lastricate d’argento! Se così non è, è evidente che i fondi non sono utilizzati ed impiegati tutti e al meglio per la sicurezza dei cittadini. Un esempio? Sono oltre due anni che abbiamo, insieme al Codacons, denunciato l’illegalità del posizionamento delle strisce pedonali sugli incroci con stop o dare precedenza. Dopo due anni centinaia di incroci sono ancora lì: illegali e dimenticati dall’Amministrazione.



In questo articolo: