L’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Lecce è chiaro, chiarissimo: dotare il capoluogo barocco e in particolare i luoghi pubblici di defibrillatori di quartiere che saranno messi a disposizione dei cittadini in grado di utilizzarli. Fino a questo momento sono ben ottanta le apparecchiature mediche già posizionate, grazie al progetto «Lecce Città Cardioprotetta». Anzi, ottantuno dato che venerdì primo luglio, alle 19.00, sarà collocato un altro defibrillatore donato dal Lions Lecce Messapia, il club guidato da Alfredo Pagliaro, presidente del Consiglio comunale di Lecce, in piazzetta Vittorio Emanuele, all'altezza dell'Hotel Santa Chiara. Sarà il primo ‘a colonnina’ a disposizione dei cittadini 24 ore su 24.
Prosegue a grandi passi, dunque, il percorso avviato dall'Amministrazione Comunale per la realizzazione di una rete cittadina di defibrillatori. Basta snocciolare un po’ di numeri per capire quanto possono essere importanti questi ‘dispositivi’ per salvare una vita. Ogni anno soltanto in Italia sono circa 70mila le persone che, indipendentemente del loro stato di salute e dalla loro età, vengono colte da un arresto cardiaco improvviso. Ogni minuto che passa la percentuale di sopravvivenza si riduce del 10%. Sessanta secondi che possono fare la differenza. Va da sé che dopo cinque minuti, le possibilità di farcela scendono al 50%.
Per questo è importante avere ‘a portata di mano’ un defibrillatore che rappresentare una carta vincente per aiutare un individuo colpito da un arresto cardiaco. Se gli strumenti sono importanti, altrettanto fondamentale è la cultura di una società: per questo sono importanti campagne di sensibilizzazione di questo tipo. Trasformare le città in ambienti sempre più cardio-protetti può fare la differenza.
