Lecce, un santo in piazza Duomo. Giovanni Paolo II, vent’anni dopo

Vent’anni fa San Giovanni Paolo II ha incontrato i leccesi e i salentini, pregando con loro e per loro in una storica visita apostolica rievocata da una mostra fotografica inaugurata questa sera nella pinacoteca di Piazza Duomo a Lecce, dall’arcivescovo Domenico D’Ambrosio.

Sono passati vent’anni e molti di noi possono dire: io c’ero. San Giovanni Paolo II, il papa amico di tutti, un santo fra i più grandi degli ultimi secoli, è stato a Lecce, ha parlato ai leccesi da Piazza Sant’Oronzo, ha salutato i giovani affacciato al magnifico palazzo episcopale di Piazza Duomo, ha incontrato il Salento allo stadio via del Mare. Due giorni intensi ripercorsi fotograficamente in una mostra curata dal noto critico d’arte Toti Carpentieri che ha raccolto gli scatti realizzati dallo studio fotografico Caprioli di Lecce, che da sempre segue gli eventi ecclesiali.

La mostra allestita nella pinacoteca dell’Episcopio di Lecce è stata inaugurata dall’arcivescovo metropolita Domenico D’Ambrosio accompagnato dal vicario generale della diocesi Mons. Pierino Liquori. Al termine della solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale, che ha dato il via alla settimana in memoria della visita apostolica di papa Woityla il 17 e 18 settembre 1994 a Lecce, mons. D’Ambrosio ha raccontato il suo legame con San Giovanni Paolo II che lo volle ordinare vescovo nel 1990, prima di mandarlo a guidare la diocesi di Termoli Larino lasciata in attesa di un  pastore dopo il trasferimento a Lecce del vescovo Cosmo Francesco Ruppi, promosso arcivescovo in una sede metropolitana.

E proprio mons. Ruppi è stato colui che ha fortemente voluto e organizzato la visita di Giovanni Paolo II a Lecce; il vescovo di Alberobello, scomparso tre anni fa, presente accanto al papa polacco in quasi tutte le foto selezionate per la mostra.

L’arrivo del papa a Galatina accolto da una delegazione di vescovi e dalle autorità politiche e militari, poi il discorso in Piazza sant’Oronzo con il saluto portato dal rappresentante del governo italiano l’allora Ministro Adriana Poli Bortone, dal sindaco di Lecce Francesco Corvaglia e dallo stesso arcivescovo Ruppi. Poi la cena estesa ai vescovi della Puglia nel palazzo episcopale e ancora il fuori programma voluto dal papa con i giovani mentre estendeva i complimenti per la bellezza dell’architettura barocca. Per no parlare della giornata di domenica 18 settembre allo stadio.

Tra i protagonisti di quelle giornate c’era anche l’attuale arcivescovo di Lecce don Mimì D’Ambrosio che Giovanni Paolo II aveva ordinato vescovo a Roma quattro anni prima e che poi sei anni dopo avrebbe promosso ad arcivescovo di Foggia Bovino.

Il ricordo di D’Ambrosio è stato commosso e spiritualmente ricco di emozioni, tutti i vescovi sono in qualche modo figli di chi impone loro le mani per la successione apostolica. Nel suo caso mons. D’Ambrosio è figlio di un santo.