Lecce, una città spezzata. Apriamo al transito la Caserma Pico

Un edificio immenso nel cuore della città costringe i pedoni ad un ingiustificato giro a piedi. La caserma Pico, ormai ex distretto militare, dovrebbe aprirsi ai leccesi , così come fece anni fa il Palazzo della Prefettura.

Quando qualche anno fa si decise di aprire al pubblico il Palazzo dei Celestini e consentire il transito dei pedoni da via XXV luglio a piazza Umberto, a tanti di noi sembrò una rivoluzione, un fatto eccezionale.

Il Palazzo del Governo (Prefettura) che si metteva a disposizione della città ci parve una bella notizia sul fronte della fruizione dei beni architettonici importanti, ma soprattutto sul piano della fruizione complessiva della città. Prima di allora bisognava circumnavigare un isolato enorme e fare tantissima strada per passare dall’altra parte del centro storico.

L’esempio di Palazzo dei Celestini ci potrebbe servire per portare all’attenzione dei cittadini leccesi una necessità avvertita da molti, quella di potersi muovere evitando gigantesche barriere architettoniche. Quali? E’ presto detto. Il primo grande ostacolo che divide in due alcune parti importanti del centro di Lecce è la caserma Raffaele Pico, l’ex Distretto militare, oggi Centro documentale, una zona militare di antica memoria e di attuale anacronismo.

Il perimetro della caserma è di quasi un kilometro. Per passare da via 4 novembre a via Duca d’Aosta bisogna aggirare tutto il recinto militare, con un inutile e dannoso dispendio di tempo.
Non diciamo di sopprimere la caserma o di abbatterla, ci mancherebbe, stiamo parlando di un edifico storico, legato alla memoria della città, dove tanti di noi sono passati per la visita di leva, una vita fa. Ma la presenza del distretto militare era una cosa, il Centro documentale è tutt’altra. Si tratta senza dubbio di uno spazio sovradimensionato per le reali necessità dell’autorità militare e in un tempo di contenimento di spese e di spazi, sarebbe più lecito ripensare il tutto.

Ricordiamo l’annuncio in pompa magna dato tempo fa dall’allora sottosegretario alla Difesa senatore Rosario Giorgio Costa, quando preannunciò, in anteprima mondiale, e con un’enfasi da capogiro, che la caserma sarebbe diventata la nuova sede del comando provinciale dei carabinieri di Lecce. Intanto sono passati 9 anni da quell’annuncio e i carabinieri stanno ancora in via Lupiae, e probabilmente non stanno contando le ore per trasferirsi in una zona centrale congestionata dal traffico interno del capoluogo.

Ma cosa ci vuole? Basterebbe aprire un varco per consentire il passaggio. Poiché, siamo certi, che non vi siano ragioni di sicurezza tali da giustificare l’interdizione dei luoghi, né tantomeno segreti di Stato da custodire o nascondere.

L’Esercito italiano potrebbe mettere a disposizione un breve tratto per mettere in comunicazione la zona Ariosto – Salesiani con quella della villa Comunale, senza costringere i pedoni a fare i mondiali di atletica. Lo ha fatto la Prefettura, può farlo chiunque. Anzi sarebbe un modo per far vedere e scoprire, se pur di passaggio, un luogo simbolo della nostra città.