Legge di stabilità, studenti in piazza contro il provvedimento del Governo

Gli studenti di tutta Italia si mobilitano e scendono nelle piazze per lanciare un ultimatum al governo. Cambiare la legge di stabilità, questo il loro obiettivo.

Il 17 novembre sarà la  Giornata Internazionale degli Studenti ed insieme il giorno in cui la Legge di stabilità farà ritorno dalla Commissione Europea, con le “raccomandazioni” fornite da Bruxelles e Lussemburgo.

Contro l’ultimo provvedimento del governo, gli studenti decidono di mobilitarsi e riempiono le piazze di tutta Italia. Cambiare la Legge di stabilità, invertire le politiche recessive dettate dall’Unione Europea, ricostruire la democrazia e la partecipazione, rifinanziare scuole, università e diritto allo studio. Queste le motivazioni dell’ultimatum.

“Crediamo che nella Legge di stabilità ci siano troppe disposizioni inique – scrivono in una nota i componenti del sindacato studentesco Link-Udu – che continuano ad andare nella direzione di un modello economico che aumenta i profitti di pochi e impoverisce chi sta pagando la crisi ormai da troppo tempo”.

Con il passaggio dall’Imu alla Trise –  ovvero da una tassazione patrimoniale a una sui servizi – si determinerà uno spostamento del carico fiscale  dai proprietari agli inquilini. “Chiediamo l’esenzione degli studenti fuori sede e delle fasce deboli dal pagamento della Trise – prosegue il comunicato – . Migliaia di studenti non potendo sostenere la nuova tassa, saranno spinti verso l’affitto in nero”.

Questa mattina, il raduno alle ore nove e poi lo snodo per le vie della città. Una delegazione leccese, inoltre, parteciperà al corteo che si terrà a Napoli. “Saremo in quei luoghi – sottolineano – per dire che oggi un diverso modello di sviluppo parte dalla democratizzazione delle politiche locali, dal coinvolgimento delle popolazioni che oggi subiscono gli scempi ambientali”.

Fra le contestazioni degli studenti, infatti, emerge l’emendamento del Pdl alla Legge di stabilità che propone di svendere ai privati le spiagge in cui sono presenti stabilimenti balneari. “Una scelta che impoverisce le città e il tessuto sociale arricchire la speculazione e la rendita. Mettiamo in discussione questo modello di sviluppo, l’eliminazione degli spazi di democrazia e le politiche di austerità che smantellano diritti e welfare e non possiamo più aspettare, non c’è più tempo per riprenderci il nostro futuro”.

Sono 500 gli studenti che hanno attraversato la città in corteo giungendo nei pressi dell’ex ospedale Galateo per calare uno striscione di protesta contro lo stato di abbandono in cui versa l’immobile e per ribadire la necessità che sia riconsegnato alla popolazione come luogo di aggregazione sociale e culturale. Inoltre, gli studenti e le studentesse hanno bloccato per più di mezz’ora, in orario di punta, la rotonda di accesso alla città, che rappresenta uno dei punti nevralgici di Lecce.

“Come Link Lecce – concludono –  abbiamo voluto mettere in atto questa azione per aprire un dibattito con l’intera cittadinanza sul riutilizzo sociale dell’ex Ospedale Galateo, poiché crediamo che sia inaccettabile che questa struttura sia stata completamente abbandonata e dimenticata e che debba essere riconsegnata alla popolazione per restituirle una funzione sociale”.