Lorenzo era ‘pulito’. Guai a banalizzare il problema nelle discoteche, però

Presentati ieri in una conferenza stampa gli esami tossicologici su Lorenzo Toma che hanno scongiurato qualsiasi ipotesi di uso di sostanze stupefacenti da parte del ragazzo, che non aveva nemmeno ecceduto con l?alcol. Attenzione a non banalizzare il problema, però.

Una settimana fa la notizia ha fatto il giro d’Italia e non solo: un giovane di 19 anni, al termine di una festa in discoteca, dopo aver bevuto da un bottiglia, si è accasciato al suolo e sono stati vani i tentativi di rianimarlo. Da lì, a cascata, è partita la requisitoria colpevolista. Cosa è successo? Semplice, Lorenzo ha bevuto molto alcol e poi certamente ha ingerito qualche sostanza stupefacente, consapevolmente o meno, da quella maledetta bottiglia. Per questo poi non ce l’ha fatta.

Ci sono voluti sette lunghi giorni per ripristinare un principio di verità, che non riporta in vita il giovane ma forse lenisce un po’ il dolore dei familiari e degli amici che conoscevano il ragazzo come una persona sensibile e soprattutto responsabile. Lorenzo è morto per una malformazione cardiaca, una cardiomiopatia ipertrofica che lo ha stroncato quando non era ancora ventenne. In quella notte non ha bevuto e non ha assunto sostanze stupefacenti; la sua morte sarebbe potuta essere evitata forse soltanto da un defibrillatore presente nella discoteca, ma anche qui siamo nel campo delle ipotesi.

‘Il Guendalina come il Cocoricò di Riccione’ si era spesso titolato nei giorni scorsi, anche se va detto il Prefetto di Lecce manteneva sempre la calma e aspettava il risultato degli esami tossicologici prima di gettare la croce addosso al locale. Anche i gestori della discoteca adesso possono dire la loro con la tristezza nel cuore per la morte di un ragazzo ma nella certezza che le cause di quella morte non si nascondono nella dissolutezza del luogo.

Occhio però a non cavalcare l’onda in senso inverso e contrario. Attenzione a non banalizzare il problema dell’alcol e della droga nei luoghi in cui si affollano giovani e giovanissimi. Alla centrale operativa del 118 di Lecce ogni giorno dettano il bollettino di guerra, il numero di soccorsi di ragazzi raccattati per strada o all’uscita dai locali affetti da intossicazione alcolica e non solo.

Il problema, insomma, non riguardava Lorenzo e questo va detto e scritto a caratteri cubitali per restituire la memoria di un ragazzo che gli amici hanno voluto ricordare con un bellissimo profilo facebook dal titolo ‘Lorenzo e noi’.
Eppure il problema esiste, riguarda tanti, riguarda troppi. Far finta che non ci sia, che si sia trattato solo di strumentalizzazione mediatica, quello sì che offenderebbe il ricordo di Lorenzo.



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