Sanitá e lotta ai tumori, temi roventi per il territorio pugliese che aspetta da 13 anni ormai una rete oncologica che consenta, a chi è affetto da patologie tumorali, di restare nelle zone di residenza ed essere seguito lungo tutto il percorso curativo, evitando i costosi viaggi in strutture più all'avanguardia delle regioni del nord Italia.
La rete oncologica pugliese che sta per nascere, finalmente, consentirá questo importante balzo in avanti e la suddivisione si articolerá in quattro dipartimenti disseminati per la regione che offriranno la massima copertura del servizio: Capitanata, Barese, Jonico-Adriatico, Salentino.
Per ciascuno dei quattro dipartimenti è previsto un bacino d'utenza da un milione di abitanti circa. Il dipartimento salentino avrà sede al Vito Fazzi di Lecce e sarà esteso, oltre alla Asl di Lecce, anche all'ente ecclesiastico Panico di Tricase; i restanti tre dipartimenti saranno collocati, come detto, a Capitanata con sede agli Ospedali Riuniti unitamente alla Asl di Foggia, Asl Bat e Casa sollievo della sofferenza; nel barese con sede all'Irccs di Bari esteso al Policlinico, la Asl di Bari, l'Irccs di Castellaneta Grotte e il Miulli di Acquaviva; nel tarantino (dipartimento Jonico – Adriatico) con sede al Moscati di Taranto esteso alla Asl di Taranto e Asl di Brindisi.
Questo il progetto, l'ultima parola spetterà adesso alla politica: la Giunta regionale dovrà approvare la rete oncologica seguendo l'iter della delibera, a seguito della quale avrà luogo la terza commissione del consiglio regionale che avrà il compito di discutere dettagli e caratteristiche della rete, per conoscere le quali bisognerà attendere.
di Valentina Petrucci
