Occhi puntati al cielo, è la notte della luna “blu”. Il colore del satellite della Terra sarà quello di sempre, come la sua luce, ma lo spettacolo regalato sarà ancor più affascinante perché raro come suggerisce l’espressione anglosassone “once in a blue moon”, usata per indicare una cosa che succede una volta tanto o “ogni morte di papa” come si recita un simpatico modo di dire di casa nostra. Per veder brillare nel cielo una Blue moon bisognerà semplicemente armarsi di pazienza e aspettare che il calendario conti una luna piena «extra». Se in una stagione ce ne sono quattro, la terza è “blu”.
Perché si chiama Blue Moon?
Non bisogna farsi ingannare dal nome suggestivo. La luna non cambierà colore, non sarà meno argentea del solito né si tingerà di blu. È solo il modo per indicare la terza luna piena di una stagione che ne ospita quattro. Un fenomeno astronomico, non cromatico. Come accade per la luna di fragola che nulla ha a che fare con il rosa, anche la Luna dello Storione o del Grano non cambierà volto. Tuttavia, durante le eruzioni vulcaniche, il satellite (che non brilla di luce propria, ma riflette quella del Sole) può assumere realmente un colore bluastro per via delle polveri e delle particelle liberate nell’aria. È accaduto durante catastrofe del vulcano di Krakatoa nel 1883 in Indonesia, ad esempio.
Ma allora perché Blue? Perché richiama l’antico termine inglese “belewe”, usato col significato di betray, tradire). Una luna traditrice perché induceva a pensare che fosse finita la stagione, anche se non era così.
Dopo le stelle cadenti della notte di San Lorenzo, il cielo mette in cartellone un altro spettacolo imperdibile. Brillante e spettacolare, la luna illuminerà il cielo in compagnia dei due pianeti giganti, Giove e Saturno, che si trovano nel periodo di massima visibilità. Il trio potrà essere osservato a occhio nudo. E allora naso all’insù.
E quella di questa notte sarà anche super, la luna piena più grande e luminosa del 2024.