“Ma ce te costa”, la Asl di Lecce lancia la campagna su corretto utilizzo della mascherina

Il claim dialettale usato su 4 immagini diverse ha lo scopo di richiamare l’attenzione, dei più giovani in particolare, sull’importanza dell’utilizzo del Dpi.

“Ringrazio Alessandro Colonna e Riccardo Cavallo, con loro abbiamo scelto il linguaggio dei giovani, per parlare con loro e a loro, consapevoli che questa battaglia aspra possiamo affrontarla solo uniti. L’emergenza Covid ha portato dolore ma anche solidarietà e sostegno agli operatori, ai pazienti e all’azienda intera. E questa campagna ne è esempio creativo e virtuoso”, con queste parole il Direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, commenta il lancio da parte dell’Azienda Sanitaria Locale della campagna di comunicazione per il corretto uso della mascherina con il claim dialettale ‘Ma cce te costa’ declinato su 4 immagini diverse per richiamare l’attenzione, dei più giovani in particolare, sull’importanza dell’utilizzo del più diffuso dispositivo di protezione individuale nelle occasioni più comuni della vita quotidiana: la visita ai parenti, agli amici, la spesa in un negozio. Una campagna rivolta al territorio salentino e al contempo a disposizione di tutti, che verrà pubblicato sul portale istituzionale e sulla pagina facebook e che ci si augura diventi virale e che sia condivisa il più possibile.

“Abbiamo deciso di donare questa campagna all’Asl di Lecce perché amiamo la nostra terra e abbiamo a cuore la salute dei nostri cari e amici”, è invece il commento di Alessandro Colonna e Riccardo Cavallo.

“A distanza di un anno della pandemia – concludono – ci siamo accorti che esiste ancora gente che sottovaluta la situazione e non rispetta le regole. Perciò da questo problema è nata la voglia di creare qualcosa di simpatico per comunicare a tutti e, soprattutto, ai nostri coetanei, di continuare a indossare la mascherina: perché in fondo è un gesto semplice ed efficace e non costa davvero nulla. Noi giovani dobbiamo essere i primi a avere più accortezze, perché oltre a noi bisogna preservare le persone più grandi”.



In questo articolo: