Il Caporalato esiste e non solo in agricoltura, anche impresa e servizi sono stati contaminati e, solo in Italia e solo nel 2016, si sono contate circa 130.000 persone ridotte in schiavitù. Un dato sconcertante che, nella sua enormità, suggerisce che dietro questi schiavi vi è un organizzazione capillare e potente. Sono lontani i tempi in cui le Mafie si limitavano ad investire in droga, armi e prostituzione, le organizzazioni criminali si sono fatte imprenditrici ed hanno iniziato a fare business nel mercato della manodopera a basso costo: un remunerativo traffico di esseri umani pescati negli angoli più poveri del mondo perchè è proprio dove la miseria scava i volti degli uomini che attecchisce il seme del regime schiavista del caporalato.
Questo sistema è approfonditamente indagato e raccontato in “Mafia Caporale”, ultimo libro del Sociologo Leonardo Palmisano. “Il business di questa metamafia è l’illecito profitto sul lavoro. Contribuiscono a formare questa imponente consorteria Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita ed altre organizzazioni criminali locali e straniere. A queste si aggiungono trafficanti transcontinentali di esseri umani, massonerie, bande di cinici colletti bianchi, molti politici ed altrettanti imprenditori e banchieri. Mafia Caporale genera una moltitudine di agenzie di somministrazione lavoro dentro le quali lava somme inimmaginabili di denaro sporco.” si legge nell’introduzione del volume che sarà presentato
Venerdì 21 Luglio, ad Alezio, emblematicamente presso il Parco Vittime delle Mafie, alle ore 20. Interverrà anche il Segretario Provinciale UILTuCS, Antonella Perrone e l’incontro sarà moderato dal Giornalista Fernando D’Aprile.
di Armenia Cotardo
