Mala Movida a Lecce, Federaziende critica l’ordinanza ma offre collaborazione

Federaziende auspica un maggiore coinvolgimento e soluzioni più calibrate, capaci di tutelare sia i residenti che le imprese.

L’ordinanza n. 1090 del sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, che impone restrizioni agli orari di chiusura dei pubblici esercizi e dei distributori automatici posizionati in Via Grandi e Via Maremonti, ha suscitato una pronta reazione da parte di Federaziende.

Pur comprendendo le motivazioni del primo cittadino nel voler contrastare il fenomeno della “mala movida“, Federaziende esprime forte preoccupazione per le ripercussioni economiche sui propri associati.

“Comprendiamo le ragioni che hanno indotto il Sindaco ad emanare questo provvedimento,” afferma il Presidente di Federaziende, Simona De Lumé, “tuttavia, dobbiamo constatare la mancanza di una necessaria concertazione preventiva.”

Simona De Lumè, Presidente di Federaziende

L’associazione sottolinea come, data la natura “contingibile e urgente” dichiarata per l’ordinanza, non sia stato possibile acquisire il parere delle organizzazioni maggiormente rappresentative, tra cui Federaziende, come previsto dalla Legge Regionale Puglia.

Questa mancanza di coinvolgimento viene percepita da Federaziende come un vulnus che porta a un’ordinanza “non concertata” e che rischia di arrecare “danni economici” significativi agli operatori del settore, specialmente in un periodo cruciale come l’avvicinarsi della stagione estiva.

Le restrizioni imposte dall’ordinanza prevedono, per pubblici esercizi e distributori automatici nelle vie interessate, la chiusura dal lunedì al giovedì alle ore 23:00 e dal venerdì alla domenica e nei giorni festivi e prefestivi alle ore 24:00, fino alle ore 06:00 del mattino e fino al 31 luglio 2025. Misure restrittive simili sono previste anche per le attività commerciali del settore alimentare nel centro storico.

Nonostante la critica all’iter decisionale, Federaziende si dimostra tutt’altro che chiusa al dialogo e alla collaborazione.

“Chiediamo al Primo Cittadino di ritirare l’Ordinanza,” conclude in una nota inviata agli organi di stampa il Segretario Generale Nazionale Eleno Mazzotta, “ma al contempo ci dimostriamo disponibilissimi a collaborare con la Prefettura e le forze dell’ordine.”

Eleno Mazzotta, Segretario Generale Nazionale di Federaziende

L’associazione si offre concretamente di contribuire alla sicurezza attraverso l’impiego di “vigilanti privati e sistemi di videosorveglianza”, evidenziando una volontà di essere parte attiva nella ricerca di soluzioni efficaci per contrastare la mala movida senza penalizzare eccessivamente le attività economiche.

La posizione di Federaziende evidenzia un delicato equilibrio tra la necessità di garantire la tranquillità pubblica e il sostegno al tessuto economico locale.

Mentre l’amministrazione comunale punta a misure drastiche per affrontare problematiche legate alla movida notturna, le associazioni di categoria auspicano un maggiore coinvolgimento e soluzioni più calibrate, capaci di tutelare sia i residenti che le imprese. Resta da vedere se l’appello al dialogo lanciato da Federaziende troverà spazio per una revisione o un’integrazione dell’ordinanza del Sindaco.



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