Non è solo uno spettacolo teatrale quello scritto dalla giornalista Veronica Valente, ma molto di più: è usare il teatro per sdoganare i falsi miti sulla maternità, stimolando le donne a non aver paura di raccontarsi in modo autentico, talvolta drammatico, talvolta con autoironia.
Riflettere sulla maternità in modo sincero e usare il potere del racconto per liberare la donna da soffocanti pregiudizi e sensi di colpa: è questa la forza di “MaMa Non MaMa”, il progetto teatrale scritto dalla giornalista, con la regia di Guido Scopece.
Dopo il clamoroso successo dello scorso 9 giugno, presso la Masseria Limbitello, a Torre dell’Orso, (Melendugno), a grande richiesta, l’evento sarà riproposto sabato 1° luglio, nella suggestiva tenuta Li Pampuli, sulla strada comunale extraurbana di Brindisi, a Carmiano.
L’opera è un inno alla libertà, alla diversità, al rispetto di ogni donna: di quella che diventa madre, di quella che sceglie di non diventarlo, di quella alla quale è stata negata questa possibilità.
La composizione si articola in nove monologhi e ha l’obiettivo di dissacrare la maternità, ripulendola da falsi miti, e di superare quei retaggi culturali che impediscono alle donne di vivere il ruolo di madre secondo i propri bisogni, in modo esclusivo, al punto di renderle prigioniere, infelici, talvolta folli, e sole. “E, la solitudine – ha sottolineato l’autrice – è una cassa di risonanza dei problemi, anche più insignificanti, ha il potere di ingigantirli”.
Lo spettacolo darà voce a chi, sentendosi fuori dal coro, si ritrova a vivere nel silenzio e nella menzogna, per timore che, confessando i propri limiti, possa essere etichettata come una matrigna o, per paura che la scelta di non avere figli la renda agli occhi degli altri una donna a metà.
“MaMa sta per Mater Matuta, dea dell’aurora che presiede al ciclo della vita e della natura, e in quanto tale è madre di ogni cosa. MaMa è la dea che vive in ogni donna e, per nascere, ha bisogno di una rivoluzione intima contro qualsiasi modello precostituito. Una rivoluzione che si compie col potere del racconto e dell’ascolto”, ha spiegato Valente.
In un percorso a tappe, all’interno della storica Masseria Li Pampuli, saranno gli spettatori a fare visita a nove donne che, finalmente, potranno essere ascoltate, potranno raccontare le loro verità senza filtri, e mostrare debolezze e fragilità, senza che dall’altra parte ci siano giudici pronti a condannarle.
L’evento, prodotto dall’associazione culturale “Chorezzichì”, inizierà alle 20.30 e prevede aperitivo e degustazione dei vini Villani Miglietta.
I posti sono limitati ed è perciò obbligatoria la prenotazione. Per ulteriori informazioni, contattare i numeri: 347.0020172, 328.4197955.

