Maragliulo, esordio col botto. Il tecnico leccese vince alla sua prima in serie B

E’ arrivato sulla panchina del calcio che conta all’età di 55 anni, quando molti altri avrebbero già decisio di lasciar perdere. Maragliulo, chiamato dal Lanciano a sostituire D’Aversa, con una squadra tutta nuova, ha sbancato il Menti di Vicenza.

Non ci credeva nemmeno lui che sarebbe andata così, eppure i sogni a volte si avverano. Primo Maragliulo, leccese doc, noto anche per le sua attività ristorativa in società con Marco Povero e Claudio Luperto, chiamato a risollevare le sorti  della Virtus Lanciano in serie B, dopo l’esonero di Roberto D’Aversa, si è presentato sul palcoscenico del calcio che conta con una bella vittoria in trasferta per 2 a 0 sul Vicenza.

Maragliulo ha preso sulle spalle una squadra completamente rinnovata dalla finestra del calciomercato invernale e ha saputo dare un impronta di gioco che ha impressionato per intensità e fluidità di manovra, doti che gli appartenevano quando calcava il rettangolo verde di gioco.

Nato a Lecce nel 1961, da calciatore ha militato con i suoi colori giallorossi  dal 1979 al 1981 (un solo gol all’attivo, con Gianni Di Marzio in panchina, nella stagione in cui il tecnico napoletano era subentrato all’esperto Mazzia), poi tre anni a Campobasso, quindi in giro per l’Italia: Brescia, Monza, Caserta, Siracusa, La Spezia. Nel 1995 ha concluso la sua carriera di atleta nel Nardò.

Da allenatore ha seguito gli Allievi del Lecce dal 2008 al 2013, dopo ha fatto il vice di Marco Baroni al Lanciano (2013-2014) e a Pescara (2014-2015).

Quest’anno era rientrato alla Primavera del Lanciano, ma gli scarsi risultati della prima squadra hanno indotto la dirigenza abruzzese a chiamare proprio Primo Maragliulo alla guida del team, dopo l’esonero di Roberto D’Aversa.

‘A 55 anni pensavo di aver smesso di sognare e invece mi ritrovo in una cosa che mi sembra più grande di me, però la prendo di petto e con il massimo impegno che posso metterci per far si di far contenta non solo la società, ma qualora le cose dovessero andare bene, anche coloro che sono andati via. Tante volte bisogna saper rischiare, nella vita tante cose non sono semplici, quelle non semplici sono anche le più belle quando poi alla fine le cose vanno bene. Io mi sento la responsabilità di poter fare qualcosa e se la società mi ha dato questo incarico è perché chiede in me’.

Con queste parole aveva esordito nei giorni scorsi il salentino. Ora dopo tanti anni vissuti nella penombra della notorietà, finalmente la ribalta per un uomo di calcio che saprà trasmettere valori che vanno al di là dello sport.



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