
Papa Francesco non perde tempo e assesta un colpo decisivo alla vicenda che sta tenendo banco da settimane in Vaticano e in tutto il mondo. Oggi, infatti, il Santo Padre ha nominato il vescovo leccese Marcello Semeraro a capo della Pontificia Congregazione per le Cause dei Santi, al posto del dimissionario Angelo Becciu, spodestato dal suo altissimo ruolo e spogliato della porpora cardinalizia.
Marcello Semeraro, nativo di Monteroni di Lecce, sarà quindi in un ruolo apicale nella Chiesa Romana, dopo essere stato per 16 anni a capo della diocesi di Albano Laziale. Semeraro fu ordinato vescovo nel 1998 dall’allora arcivescovo di Lecce Cosmo Francesco Ruppi e andò a guidare la piccola diocesi di Oria, prima di essere spostato, 6 anni dopo, alle porte di Roma.
Il vescovo Semeraro, docente universitario di Ecclesiologia, è considerato uno dei più importanti teologi al mondo ed è particolarmente stimato da Papa Francesco che già da arcivescovo di Buenos Aires aveva legato con il vescovo salentino, in qualità di prezioso e strategico collaboratore.
Ora per il vescovo leccese, 73 anni a dicembre, si attende anche la creazione a cardinale. Sarebbe il quarto per la provincia di Lecce, insieme ai cardinali De Giorgi da Vernole, De Donatis da Casarano e Filoni da Galatone. Un record assoluto in Italia, in Europa e nel mondo.
Mons. Seccia: “La Chiesa di Lecce gioisce con lui e per lui”
«Il nostro “don Marcello” è stato sempre legato alla sua diocesi di origine, alla sua Chiesa madre e, sebbene il Signore lo abbia chiamato a lasciare la sua terra natia, ha sempre ricordato con gratitudine e riconoscente apprezzamento le sue radici. Proprio domenica scorsa ho avuto la gioia di incontrarmi con lui e gli ho rinnovato non solo il mio personale affetto, ma soprattutto la gratitudine di un’intera diocesi che lo ha sempre stimato e accompagnato nei diversi ministeri che ha svolto» ha dichiarato l’Arcivescovo di Lecce dopo la notizia.
«Ancora oggi – ha ricordato Mons. Seccia – i nostri sacerdoti lo ricordano come professore e maestro di vita, uomo di profonda cultura, intensa spiritualità e franca amicizia. A Lecce, da vicario episcopale ai tempi di Mons. Ruppi (prezioso il lavoro di don Marcello nel preparare e organizzare la visita di San Giovanni Paolo II nel settembre del 1994), il pastore che lo ha consacrato vescovo e in qualità di primo direttore dell’istituto Superiore di Scienze Religiose, ha lasciato una traccia indelebile in molti cuori. Nella nostra regione Puglia è stato apprezzato nei suoi diversi incarichi accademici a Molfetta, prima di essere nominato vescovo di Oria».
«Di vero cuore auguro a don Marcello di continuare a servire il Signore in questo importante ministero a cui oggi è stato chiamato, nella certezza che saprà svolgere il suo compito di Prefetto con generosità e competenza. Oggi – ha concluso – la Chiesa di Lecce gioisce con lui e per lui, mentre gli assicura che non mancherà uno speciale ricordo nella preghiera».