Masseria occupata dai rom, Perrone a ‘Le Iene’: ‘Non è compito mio provvedere allo sgombero’

Paolo Perrone incalzato dall’inviata de Le Iene ha spiegato che non è compito suo provvedere allo sgombero di un’immobile privato e ha mostrato la lettera con cui chiedeva la convocazione di un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Veronica, l’irriverente inviata de ‘Le Iene’ ha bussato alla porta del primo cittadino di Lecce, Paolo Perrone, per chiedere lumi sulla storia della masseria ereditata da Luigi Marzo, occupata da famiglie rom. Gli ‘ospiti indesiderati’ non hanno nessuna intenzione di lasciare quell’abitazione di fortuna, sulla strada che conduce a Novoli, che difendono con le unghie e con i denti nonostante i tentativi del pensionato di San Pietro in Lama di riprendersi ciò che, per diritto, dovrebbe essere suo. Il Sindaco ha spiegato alla troupe della trasmissione televisiva di Italia1 e al diretto interessato che non rientra nei suoi compiti quello di far sgomberare un'immobile appartenente ad un privato. Insomma, non può fare nulla.
  
Nel frattempo, però, gli occupanti dello stabile circondato da 13 ettari di terreno stanno distruggendo tutto, compreso un capannone dichiarato inagibile dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco. Senza contare le condizioni al limite della decenza in cui vivono le famiglie rom, con tanto di figli piccoli al seguito, documentate durante un’incursione delle telecamere di Mattino5 che sono riuscite ad entrare nella proprietà.
  
Perrone ha illustrato alla giornalista de “Le Iene” tutte le iniziative intraprese dall'Amminsitrazione Comunale per individuare una soluzione al problema, a cominciare dalla richiesta al Prefetto di Lecce Claudio Palomba – datata 7 dicembre – di convocazione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per discutere su tale vicenda, riunione che si è poi tenuta il 13 dello stesso mese.
  
Nel corso della stessa, si legge nella nota, è emerso che Procura di Lecce e Comando provinciale dei Carabinieri avrebbero avviato indagini e accertamenti del cui esito ancora non si ha notizia.