
‘Non c’è alcuna epidemia da meningite in Italia e la circolazione dei germi che causano la malattia è in linea con i numeri degli ultimi anni’: non sono bastate le rassicurazioni del Ministero della Salute né le parole di illustri epidemiologi a tranquillizzare i cittadini dato che, dopo i casi di infezione registrati nelle ultime settimane, è partita la corsa alle vaccinazioni che ha fatto registrare, in molte regioni, un boom di richieste.
Anche per i direttori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl Lecce, Alberto Fedele (Area Nord) e Giuseppina Turco (Area Sud), si tratta di un allarme ingiustificato, come irrazionale è la corsa alla vaccinazione tant’è che in un comunicato stampa affermano che «è necessario porre un freno a richieste eccessive che non trovano riscontro nella realtà, visto che non sono stati registrati casi di meningite meningococcica nel Salento».
Stop alla “psicosi”, dunque: dato che ogni volta che la parola “meningite” torna ad occupare le prime pagine dei giornali inizia a fare (giustamente) paura, prima di lasciarsi “spaventare” è bene preferire un’iniezione sì, ma di sana e corretta informazione.
Da qui, il varo di un provvedimento diramato ai referenti dei Servizi Igiene, ai responsabili dei Centri Medicina dei viaggiatori, al dirigente Ufficio Vaccinazioni di Lecce, al responsabile aziendale Cure primarie e al responsabile Cure primarie pediatriche, per ridimensionare i timori, regolamentare le richieste di vaccinazioni e offrire le giuste indicazioni all’utenza. «Allo stato attuale – si legge nella premessa della disposizione di servizio – non sono stati registrati casi di meningite meningococcica nella provincia di Lecce, e pertanto dal punto di vista epidemiologico, è del tutto ingiustificato l'allarme nella popolazione che ha generato un eccesso di richiesta di vaccinazione anche con pagamento al costo».
Insomma, come sottolineano i direttori del Servizio Igiene e il direttore sanitario, Antonio Sanguedolce la vaccinazione è raccomandata a «neonati, adolescenti e soggetti appartenenti a categoria a rischio, ovvero chi per motivi di lavoro e/o studio è domiciliato in Toscana».
Per questo, nella programmazione dell'attività vaccinale è stato disposto che «le scorte di vaccino disponibili vengano prioritariamente destinate a garantire la vaccinazione dei soggetti per i quali il calendario vaccinale della Regione Puglia e le disposizioni successive prevedono l'offerta attiva e gratuita».
Naturalmente, l'offerta a pagamento (come contributo alle spese sanitarie) al di fuori di questo perimetro, ossia ai richiedenti non appartenenti alle categorie individuate dal calendario vaccinale, «dovrà essere effettuata fatta salva la disponibilità di prodotto e senza alterare l'offerta vaccinale attiva e gratuita dell'infanzia e dell'adolescenza».
Capitolo a parte, infine, quello dedicato agli over 65: «Considerato – si precisa nel provvedimento – che si è registrata una eccessiva richiesta di vaccinazioni antimeningococcica da parte di ultrasessantacinquenni e rilevato che, per tali soggetti, le forme invasive da pneumococco (compresa la meningite) rappresentano il rischio maggiore, si evidenzia la necessità di rinforzare l'informazione e la proposta attiva a tali soggetti della vaccinazione antipneumococcica».