Mercato di Piazza Libertini, le pagode della discordia. I commercianti e il sindaco ai ferri corti

Oggetto della polemica il presunto parere della Soprintendenza alle Belle Arti che avrebbe negato l’autorizzazione al mercatino di Piazza Libertini con pagode in pvc. Quel parere non c’è mai stato. E l’opposizione soffia sul fuoco.

Le pagodine della discordia. Ogni anno la storia si ripete ed ogni anno le polemiche non si placano. Ovviamente anche quest’anno non è mancato il battibecco. Da un lato i commercianti di Piazza Libertini che nel periodo natalizio avrebbero voluto organizzare il loro mercatino nei classici stand in pvc bianco e dall’altro l’Amministrazione Comunale che proprio non ne vuole sapere di vedere quelle pagode ritenute poco eleganti in un’area di così importante prestigio storico artistico della città.

Ma c’è di più. I commercianti rimproverano alla Giunta Salvemini ed al sindaco in primis di essersi nascosti dietro ad un presunto parere della Soprintendenza alle Belle Arti, chiamata in causa durante le Commissioni Consiliari come principale detrattrice dell’idea del posizionamento di quel tipo di stand nei pressi delle mura del Castello Carlo V. Risulta, invece, che da Via Galateo non abbiano mai espresso alcun diniego per quelle pagodine, lasciando la patata bollente nelle mani del Comune.

Apriti cielo! I commercianti sono sul piede di guerra per i mancati guadagni dovuti a quello che definiscono un ‘capriccio’ del sindaco e l’opposizione scende al loro fianco.

Andrea Guido: ‘Vicenda triste e squallida’

Molto duro Andrea Guido, consigliere comunale di opposizione e vice presidente del Consiglio Comunale, in un comunicato stampa contro Palazzo Carafa: ‘la scorrettezza e la povertà intellettuale dell’Amministrazione Comunale di Lecce ha lasciato 40 famiglie senza alcuna possibilità di guadagno per il Natale’.


‘Nascondersi dietro a inesistenti atti della Sovrintendenza, che oggi invece ufficialmente esprime la sua posizione favorevole in merito al mercato e all’uso dei gazebo, senza avere il coraggio di assumersi le responsabilità di una propria scelta, è un comportamento imperdonabile – continua il vicepresidente del Consiglio Comunale -. Ero presente a tutte le commissioni consiliari in cui si è discusso della questione “gazebo e pvc”, e in queste sedi l’Assessore alle attività produttive ha sempre richiamato un presunto parere contrario del Sovrintendente. Ma si può andare ben più a ritroso, e per capire da quanto dura questa bugia si potrebbe rileggere un po’ di rassegna stampa del 2018′.

Il Sindaco: ‘Vogliamo valorizzare Piazza Libertini’

Carlo Salvemini affida ad un lungo post su facebook la replica del Comune. Rivendica la scelta, sottolinea il consenso popolare al suo programma reso manifesto dallo straordinario risultato elettorale delle Amministrative e porta avanti un’idea diversa di fruizione degli spazi pubblici. Per il primo cittadino, dietro le proteste dei commercianti, c’è ‘una idea di uso dello spazio pubblico che – senza penalizzare nessuno ma richiamando ciascuno ad una condivisa sensibilità e forti del consenso che ci è stato manifestato dai cittadini leccesi – siamo intenzionati a superare’.

‘Per noi Piazza Libertini – come tutti gli spazi pubblici monumentali – rappresenta una preziosa risorsa per i cittadini leccesicontinua il sindaco – dalla cui valorizzazione e dal cui rispetto tutta la città beneficerà in maniera crescente. Vanno in questa direzione la scelta di liberarla dalle automobili parcheggiate, l’apertura della ‘Porta Falsa’ del Castello; l’investimento sulla gestione del Castello Carlo V, l’opera fortificata più importante di Puglia, su cui informeremo la città prossimamente, il progetto di recupero dell’area compresa tra Piazza De Santis e Piazza Libertini presentato in Regione e in attesa di finanziamento; il nuovo regolamento degli arredi urbani recentemente approvato’.

Falso dunque per il Sindaco un intento persecutorio nei confronti dei commercianti ai quali era stato proposto un allestimento con strutture eleganti in legno per dire di sì al mercatino natalizio in Piazza Libertini. È stato il loro rifiuto a causare lo stallo, dice Salvemini. ‘Se avessero condiviso il percorso loro indicato – come è stato per i loro colleghi di Piazza Mazzini – oggi potrebbero essere autorizzati a svolgere l’attività per l’intero periodo natalizio. E’ dunque falso sostenere che intendiamo penalizzare gli operatori di piazza Libertini’.

Insomma nette le posizioni del sindaco che ha voluto mostrare i muscoli del consenso elettorale. I commercianti non hanno gradito e la polemica, statene certi, si protrarrà a lungo.