
Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 febbraio presso la Parrocchia Beata Vergine Maria del Rosario a Melissano verrà celebrata una Santa Messa di ringraziamento per la dichiarazione di venerabilità di Don Quintino Sicuro, già Vice Brigadiere della Guardia di Finanza.
La Santa Messa sarà officiata da Mons. Douglas Regattieri, già Vescovo di Cesena-Sarsina e concelebrata da Mons. Fernando Filograna, Vescovo di Nardò-Gallipoli, alla presenza del Comandante Regionale Puglia della Guardia di Finanza, il Generale di Divisione Guido Mario Geremia, del Capo di Stato Maggiore del Comando Regionale Puglia, Generale di Brigata Michele Dell’Agli, del Comandante del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, Generale di Brigata Armando Franza, del Comandante Provinciale di Lecce, Colonnello Stefano Ciotti e di una rappresentanza di Finanzieri in servizio ed in congedo delle Sezioni Anfi locali.
Al termine del rito si svolgerà una tavola rotonda che vedrà i saluti introduttivi del Presidente dell’Associazione “Amici di don Quintino”, Ferruccio Caputo, del Sindaco di Melissano, Antonio Conte e del Generale Guido Mario Geremia. In seguito, l’intervento della postulatrice della causa di venerabilità Cristiana Marinelli e dei vescovi Regattieri e Filograna, i quali illustreranno la storia di don Quintino qui ricordando toccanti testimonianze collegate alla sua vita.
Don Quintino Sicuro, nato a Melissano il 29 maggio 1920, ultimo di cinque figli di una famiglia di agricoltori semplice e umile, ha vissuto una vita di grande coraggio, fede e dedizione. Sin dalla giovane età, ha mostrato un forte desiderio di aiutare gli altri e ha dedicato la sua vita al servizio della comunità.
Arruolatosi come Finanziere nel 1939, partecipò alle operazioni di guerra con il I Battaglione Mobilitato della Guardia di Finanza sul fronte greco-albanese e, successivamente, quale combattente partigiano a fianco della Brigata Garibaldi.
Nel 1947, dopo una profonda crisi spirituale, lasciò il suo lavoro nelle Fiamme Gialle e si ritirò nel Convento dei Frati Minori di Ascoli Piceno. Tra il 1949 e il 1955, scelse la vita di estrema povertà ritirandosi come eremita tra i monti tosco-romagnoli, dove si dedicò alla preghiera e alla riflessione spirituale.
Nel 1959, fu ordinato sacerdote e si dedicò agli studi di filosofia, teologia e all’apostolato. In particolare, si distinse per l’assistenza agli orfani dei Finanzieri caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua vita, segnata da una straordinaria dedizione agli altri, giunse prematuramente alla fine quando morì nel 1968, a soli 48 anni, colto da infarto mentre si trovava sulla cima del Monte Fumaiolo, dove riposa tuttora in una tomba di pietra scavata da lui stesso.