Milano, in dono un po’ di dolce normalità: consegnati i pasticciotti alla Terapia Intensiva del San Raffaele

Un modo per dire grazie in salentino: a Milano, il Bar Santu Paulu di Tony Ingrosso e Francesca Micoccio invia 50 pasticciotti al personale della Terapia Intensiva dell’Ospedale San Raffaele

La solidarietà ai tempi del coronavirus ha assunto forme diverse. Quella più gustosa che vogliamo raccontarvi oggi ha, senza dubbio, una forma speciale, soprattutto per i salentini: la forma del pasticciotto.

Il Bar Santu Paulu di Milano ha consegnato ieri 50 pasticciotti ai medici e agli infermieri impegnati in prima linea all’Ospedale San Raffaele. Un modo per dire grazie “in salentino” a chi da oltre un mese lavora senza sosta, non per avere premi o riconoscimenti ma per salvare vite umane.

Il pasticciotto per regalare un sorriso

Tutto ha avuto inizio da una foto apparsa su Facebook. Protagonisti dello scatto giovani infermieri e medici che, nascosti da mascherine e occhiali, lanciavano scherzosamente un messaggio agli “amici virtuali”.

Sotto la foto postata sul profilo dell’infermiera Beatrice Bertini, in servizio presso il tendone della Terapia Intensiva, allestito in tempi record dall’Ospedale San Raffaele di Milano, si legge la frase “Diario di una pandemia globale. Giorno 42 – Le nostre esigenze”.

Lo scatto immortala Beatrice insieme ai colleghi Serena Meleleo, Mattia Barbariol e Alfredo Mario Ravizza, con un foglio A4 che riporta le singole richieste: chi vorrebbe togliere la mascherina, chi ha fame di risotto o di polenta e chi invece ha voglia di un pasticciotto.

Molti salentini assegnano al pasticciotto effetti “taumaturgici”; perché, dunque, non credere che sia così? Soprattutto in momento come questo…quando un po’ tutti hanno bisogno di credere in piccoli o grandi miracoli.

E il pasticciotto che regala un sorriso, laddove regnano smorfie di fatica e di dolore, è già un piccolo miracolo.

La dolce frolla aiuta a stemperare la paura e il caldo ripieno di crema avvolge come un abbraccio

Lo avranno pensato anche Tony Ingrosso e Francesca Micoccio, imprenditori della ristorazione, salentini doc, titolari a Milano del Bar Santu Paulu, che si sono attivati immediatamente per esaudire il desiderio di questi “angeli” in prima linea.

Sono stati Rocco Micoccio e il fotoreporter di origini salentine, Antonio Greco, a fare la “dolce consegna” portando insieme ai pasticciotti una ventata di buonumore tra gli infermieri.

Un modo per dire grazie con il cuore. “Siamo nelle vostre mani come voi siete nei nostri cuori. Nulla potrà mai ripagare il vostro impegno. Grazie, Grazie, Grazie. Un dolce pensiero a tutti voi” si legge anche sul biglietto che porta le firme di Tony, Francesca e Rocco del Bar Santu Paulu.

Il buono fatto bene

Tony e Francesca sono i proprietari, oltre che del Bar Santu Paulu, anche di tre deliziosi locali dove, all’ombra della Madunina, milanesi e non, possono gustare l’ottima cucina salentina che profuma di tradizione.

Nulla è artefatto. Gli ambienti richiamano alla mente alcuni tratti delle trattorie tipiche del Salento. Pulite nello stile, eleganti nei dettagli semplici, discrete ma con una forte identità.

Un tratto inconfondibile che è anche il comune denominatore de “I Salentini”, “Puglia in Brera” e “Fornello di campagna”: materie prime di qualità, che dal Salento arrivano ogni settimana freschissime, preparazioni accurate, sapori incontaminati.

In poche parole, rispetto per la cucina autentica e amore per il buono fatto bene.

E se fare bene è nelle corde di questi imprenditori, fare del bene è nel DNA dei salentini. Oggi più che mai. Vicini ai medici e agli infermieri di tutta Italia. Per vincere insieme e tornare a di nuovo a sorridere.



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