Mobilità docenti dal Sud al Nord. La proposta alla deputazione salentina ‘Investiamo sulla scuola e per la scuola’

Si è svolto, questa mattina, l’incontro promosso dal presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, con Simona Manca e Filomena D’Antini Solero, per illustrare alcune proposte di modifica della legge sulla ‘Buona Scuola’.

Parliamo di scuola, di quell’ambiente che dovrebbe essere quanto più sereno e tranquillo possibile, ma nessuno sa quanti sono i sacrifici che i docenti devono affrontare e il clima teso che c’è ogni anno prima dell’apertura dei cancelli delle scuole.
 
Quando si tratta un argomento come quello della scuola bisogna pensare agli allievi, alle strutture organizzative, ma anche ai docenti, che – in Italia – si sentono spesso frustrati da norme che anziché puntare su di loro per l’importanza del ruolo che svolgono nella formazione delle generazioni future, li umiliano dal momento dell’abilitazione a quello del pensionamento.
 
Durante l’incontro di oggi, presso la sala giunta di Palazzo Adorno, a Lecce, si è discusso proprio di questo. Molti docenti il 1° settembre saranno costretti ad abbandonare la famiglia per andare ad insegnare nelle nuove sedi assegnategli con la mobilità nazionale obbligatoria, prevista dalla legge 107/15, che nella maggior parte dei casi si trovano nel nord Italia.
 
Presenti all’incontro il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, con la cosigliera provinciale Simona Manca e la consigliera di Parità della Provincia, Filomena D’Antini Solero che ha sottolineato: “Le nostre proposte puntano a tutelare tutti i docenti senza distinzioni, siano essi uomini o donne, anche se è vero che proprio quest’ultime stanno pagando il prezzo più alto”. Si è infatti discusso a proposito della deputazione salentina e sono state illustrate le proposte tecniche per evitare che, molti docenti della provincia di Lecce, per la maggior parte donne e madri, abbandonino le loro famiglie o perdano il lavoro.
 
Durante l’ultimo anno la scuola è stata messa sottosopra! Con la legge 107/15 che tutti conosciamo come la legge sulla “buona-scuola”, i docenti precari sono stati costretti a scegliere tra un posto di ruolo lontano dalle proprie famiglie e dalle proprie radici, o la permanenza in graduatoria. Scelta drammatica e lacerante, che non ha portato comunque a nessuna certezza.
 
Per questo motivo, se si decidesse almeno per una volta di investire e di puntare finalmente sulla scuola, che è lo strumento attraverso il quale si crea il futuro di un bambino, si potrebbe, già dal prossimo anno, realizzare quelli che sono gli obiettivi che son stati sintetizzati in 4 semplici punti fondamentali. 

  1. Come prima cosa si punta al “tempo pieno” o prolungato nelle scuole. Ciò servirebbe non solo a garantire uno strumento importantissimo per le famiglie e per gli alunni, ma porterebbe anche a nuove assunzioni.
  2. Per quanto riguarda i posti in deroga devono transitare nell’organico di diritto e quindi nell’organico dell’autonomia. Su di essi i migliaia di docenti emigrati dalla Puglia potranno fare ritorno e saranno possibili anche nuove assunzioni.
  3. Riduzione del numero degli alunni per classe, per evitare le così spiacevolmente chiamate “classi pollaio”, formate quindi da massimo 20 alunni per classe.
  4. Infine, parlando di procedure di mobilità, la legge n. 107/2015 ha previsto l’organico dell’autonomia triennale e l’incarico triennale dei docenti assegnati ai diversi ambiti territoriali. Una logica conseguenza di questo sistema è che anche la mobilità interprovinciale non potrà che essere triennale. Considerato che l’esodo dei docenti del Sud verso le scuole del Nord, è un’emergenza  sociale di proporzioni incalcolabili, queste norme devono essere modificate e, a partire dall’a.s. 2016/2017, la mobilità deve essere annuale. L’aumento del numero dei posti che si otterrà grazie alla realizzazione dei tre punti precedenti, farà si che una parte di questi posti, possano costituire la piattaforma organica per i trasferimenti interprovinciali, e quindi per il rientro al Sud ed in Puglia. L’altra parte sarà destinata alle assunzioni in ruolo.

 
Viste le continue e giuste proteste delle docenti e dei segretari provinciali di Cgil, Cisl, Snals e Gilda, presenti all’incontro questa mattina, è stato comunicato un indirizzo e-mail al quale potranno essere inviate tutte le eventuali proposte che questa mattina non sono state analizzate: [email protected].
  
di Eleonora Romano



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