Cgil, Cisl e Uil di Lecce pronti alla mobilitazione nazionale confederale del 20 maggio che si terrà a Napoli. Si è svolto al ‘Leone di Messapia’ l’attivo unitario dei tre sindacati ‘per una nuova stagione del lavoro e dei diritti’, come recita lo slogan che raccoglierà le tre sigle sindacali per chiedere al Governo Meloni una svolta per il Sud in materia di precarietà, povertà, immigrazione, affinché le risorse non solo del Pnrr non diventino un’occasione mancata, forse l’ultima, di crescita, sviluppo, buona occupazione.
I Sindacati chiedono all’Esecutivo un cambio di passo sulle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali al fine di passare dalle parole ai fatti in materia di:
– tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari;
– rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati;
– riforma del Fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni;
– maggiore tassazione degli extra-profitti e delle rendite finanziarie;
– potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza;
– riforma del sistema previdenziale.
Cgil, Cisl e Uil si battono per un mercato del lavoro inclusivo per dire basta alla precarietà; un mercato del lavoro orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione. Senza mai dimenticare di tenere alta la guardia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, troppo spesso triste scenografia di incidenti mortali.
Il sindacato chiede al Governo nuove politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale al fine di realizzare un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.
“Rivendichiamo investimenti e lavoro vero, dignitoso, sicuro, stabile e tutelato dai contratti, per fermare la precarietà dilagante, la povertà e l’emigrazione dei nostri giovani”, hanno detto Fragassi, Chirizzi e Fioretti. “La provincia di Lecce non si rassegna. Servono investimenti sulle infrastrutture e i collegamenti, sulla sanità, sulla scuola, sull’università e la ricerca, insieme a strumenti adeguati per favorire un’occupazione stabile e qualificata. L’esplosione dei prezzi, dall’energia agli alimentari, il rialzo dei tassi dei mutui, la stagnazione dei salari negli ultimi 15 anni e le sempre maggiori difficoltà connesse a lavori discontinui o ad orario ridotto stanno generando una straordinaria emergenza per la tenuta dei redditi di lavoratori e pensionati. E i nostri giovani continuano ad andare via perché non intravedono possibilità concrete per un futuro dignitoso, perché non vogliono accontentarsi di paghe da fame o in nero.”
