Monsignor Angiuli incontra Papa Francesco: Xylella e Trivelle al centro del colloquio

«Papa vicino al nostro dramma». Su Avvenire.it il vescovo di Ugento Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli racconta l’incontro con Papa Francesco sui temi dell’emergenza ambientale nel Salento avvenuto nei giorni scorsi.

Non poteva che esserci l’emergenza causata dalla Xylella fastidiosa, il batterio killer che ha condannato a morte centinaia e centinaia di ulivi e il rischio trivellazioni che sta diventando sempre più concreto nel mare Adriatico, dal Gargano al Salento indistintamente, tra gli argomenti che monsignor Vito Angiuli, vescovo della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca ha affrontato, alcuni giorni fa, con Papa Francesco. Un incontro con il pontefice raccontato in un’intervista a L’Avvenire.  

«Ho spiegato al Papa due problemi di natura ambientale, uno riguardante la questione del Corido- il disseccamento rapido degli ulivi, l’altro relativo a un’eventuale prova di trivellazione per vedere se nel mare vicino Leuca c’è petrolio ha confidato il vescovo al giornalista Pino Ciociola – Su questi due argomenti così importanti, e con conseguenze notevoli sul territorio e sulla gente, come Chiesa abbiamo posto il problema e siamo intervenuti, naturalmente con lo stile della Chiesa».

Già, perché il mare esattamente come gli alberi secolari e millenari ‘minacciati’ dal patogeno da quarantena che trasportato dalla cicala sputacchina ha letteralmente cambiato il volto di un territorio, sono un patrimonio da rispettare, salvaguardare e difendere con tutti i mezzi possibili. Ed il Salento, in questi ultimi anni, ha dovuto fare i conti con entrambi i ‘fantasmi’ che minacciosi hanno minato la tranquillità di una terra che sembra aver fatto la sua fortuna proprio su questo legame stretto con la natura. Perché non è solo una questione prettamente economica, ma anche e soprattutto culturale, di identità di un territorio. Per questo la Chiesa non può e non deve restare
indifferente.

«La cosa più importante è che le istituzioni trovino una linea comunque», dice il vescovo. Insieme «certamente all’incremento della ricerca scientifica, visto che finora le risposte sono state divergenti e non molto chiare».
E papa Bergogio pare abbia ascoltato con grande attenzione, di più sembra che abbia spronato Mons. Angiuli e per suo tramite ad «avere cura del creato, dell’ambiente «Eccellenza  – ha concluso Francesco – intanto c’è un’Enciclica che fra poco sarà pubblicata, ne faccia tesoro per continuare a far prendere coscienza di questi temi al popolo di Dio». Un monito che il vescovo del Sud Salento fa proprio come una sorta di promessa “Adesso la cosa più importante è sottolineare come chi ne ha la responsabilità promuova la ricerca” conclude Angiuli. Perchè è “necessario trovare risposte scientificamente fondate per il futuro e condivise, arrivando laddove ad oggi non si è arrivati”.



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