È morto il cucciolo di foca monaca, le cure e l’amore del Salento non sono bastati a salvarlo

Non è bastata la catena di salvataggio scattata quando la piccola foca monaca, avvistata in Salento, è stata trovata in difficoltà a Torre San Gennaro.

Tutto il Salento ha fatto il tifo per il cucciolo di foca monaca avvistato sulla spiaggia di Frigole e ritrovato, in difficoltà, a qualche chilometro di distanza, a Torre San Gennaro, nel Comune di Tochiarolo. La segnalazione, da parte di alcuni pescatori del posto, aveva fatto scattare la macchina dei soccorsi.

L’esemplare femmina – soccorsa dai volontari dell’Ispra di Roma, l’Istituto per la protezione dell’ambiente – non ce l’ha fatta. Questa mattina, l’epilogo drammatico nonostante le cure e i tentativi per evitare il peggio. Come si legge in una nota era in stato emaciato, letargico (bassa reattività agli stimoli), dispnoico (difficoltà nella respirazione) anemico ed apatico. Un quadro che aveva destato forte preoccupazione. Il mammifero marino, nonostante le accortezze, ha continuato a respirare affannosamente. Ha passato la notte in un’abitazione messa a disposizione da un cittadino, monitorata dai veterinari che hanno fatto i turni per non lasciarlo mai solo. Poi la brutta notizia.

La sua rarità – si contano meno di 700 esemplari nel Mediterraneo, dove in passato non era raro incrociarla – l’aveva resa una sorta di mascotte del Salento (e non solo), dove aveva fatto capolino con la sua faccia buffa e il suo carattere simpatico e timido. Ma la speranza di ‘aiutare’ una specie a rischio estinzione, protetta dalla legge italiana, si è infranta contro la realtà.

Ora sarà analizzato “in maniera conservativa”, si legge nel comunicato, evitando cioè di danneggiare scheletro e pelliccia per consentirne poi l’esposizione, per fini didattico-scientifici, al Museo di competenza del territorio.

Foto Polizia Locale Torchiarolo
 



In questo articolo: