Morto Gigi Mirto, pirotecnico giornalista e leccese doc

Era un giornalista sui generis, negli anni d’oro sempre in prima linea, sempre allegro e amico di tutti, disponibile e sincero. Un’icona nel panorama giornalistico.

Su Gigi Mirto si potrebbe scrivere da qui ai prossimi mille anni. Era l’immagine della Lecce vera, col suo modo di parlare, diretto e senza finzioni, con il dialetto usato ad arte per rappresentare una qualche verità.

Gigi era un giornalista sui generis, negli anni d’oro sempre in prima linea, sempre allegro e amico di tutti, disponibile e sincero. Gigi era un’icona nel panorama giornalistico.

Indimenticabili gli anni in cui Domenico Faivre lo volle accanto a sé nella Redazione di Telerama. Era il 1995, Gigi saltava da una notizia all’altra e svolgeva più o meno trenta mansioni, tutte insieme. Risolveva ogni cosa che avesse a che fare con il mestiere difficile del giornalismo televisivo locale in quegli anni di frontiera.

Era un agente segreto, più che un semplice giornalista, impegnato a strigliare l’esercito di giornalisti che la tv salentina sfornava in quegli anni. Di lui si ricordano anche le performance radiofoniche al fianco del fraterno collega Umberto Verri nella nota trasmissione ‘A ruota libera‘ su Canale A, si parlava di calcio e di ‘culacchi’.

Gigi Mirto che dava ‘del tu’ anche al Presidente della Repubblica o al Papa di Roma, e che tutti conosceva e da tutti era riverito. I motivi restano sconosciuti, ma Gigi era un grande, a dispetto della statura fisica.

Negli ultimi anni aveva lasciato la scena pubblica, provato da malanni e problematiche di salute che lo hanno messo gradualmente all’angolo, ma è rimasto sempre al centro del cuore dei suoi due figli, Alessio e Gian Paolo, come nel nostro e di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.



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