‘Multati nonostante l’assenza delle strisce blu’: la protesta di alcuni automobilisti

Alcuni cittadini e turisti hanno segnalato allo ‘Sportello dei Diritti’, tramite delle foto, le multe elevate a degli automobilisti che avevano parcheggiato, senza grattino, dove però non c’erano le cosiddette ‘strisce blu’.

Giungono ancora segnalazioni, da parte dei leccesi, riguardo ad alcuni verbali amministrativi emessi dalla Polizia Municipale. Tante ne vengono inviate soprattuttoalle associazioni che tutelano i diritti dei cittadini e dei consumatori. E in tal senso, opera da diverso tempo ormai lo ‘Sportello dei Diritti’, presieduto da Giovanni D’Agata. Ed è proprio lui a segnalarci, con tanto di foto e comunicato, dei provvedimenti adoperati dalla Polizia Municipale non ancora digeriti dai relativi destinatari. “Fino a dove arriveranno gli abusi connessi alla sosta a pagamento, non si sa”, scrive. “Sono anni che nonostante le segnalazioni di episodi limite che la dicono tutta su quanto accanimento ci sia da parte delle società che si occupano della gestione delle "strisce blu", queste continuano imperterrite a bastonare gli automobilisti anche quando non lo dovrebbero”.

L'ultimo episodio è infatti accaduto ieri a Lecce, in via Corte dei Licci (nei pressi di Porta Napoli, alle spalle del "Circolo Tennis") dove, nonostante in un tratto ben visibile non vi fossero le linee per la sosta a pagamento di colore blu, ugualmente un ausiliario del traffico avrebbe sanzionato diverse autovetture nel corso della giornata che si trovavano in sosta negli stalli non tracciati. “Tale situazione è stata, dunque, immediatamente fotografata da alcuni cittadini, tra cui alcuni turisti, i quali hanno provveduto a girarci le istantanee dell'evento che provano inequivocabilmente tale circostanza che li ha visti ingiustamente multati”.

Vane – prosegue D’Agata – sono risultate le civili proteste di chi ha voluto far notare l'equivoco all'operatore della partecipata, il quale invitava i malcapitati a proporre comunque ricorso così come sempre avviene”. E alla fine, D’Agata sottolinea che “non si conoscano casi nei quali, nonostante l'evidente errore, l'accertatore abbia fatto un semplice passo indietro come quello di annullare immediatamente il preavviso di accertamento”.



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