Capodanno senza botti, sono inutili e spaventano gli animali

Festeggiare Capodanno senza i tradizionali fuochi d’artificio scoppiati a mezzanotte è possibile. È solo questione di buon senso…In caso contrario ci sono i divieti

Manca poco a Capodanno e si respira aria di festa. Non solo in strada, ma anche in casa dove si lavora per portare a tavola tutti i piatti della tradizione. L’arrivo dell’ultimo giorno dell’anno è scandito anche da un’altra usanza: lo scoppio dei tipici fuochi d’artificio allo scoccare della mezzanotte. Un’usanza antica, diffusa un po’ ovunque, che molti hanno decido di abbandonare.

Nulla di paragonabile allo spettacolo che chiude una festa patronale, scandita dai fuochi d’artificio, quelli veri, in grande stile, prodotti da professionisti del settore e organizzati nella massima sicurezza. Parliamo dell’esplosione dei petardi fai da te pericolosi per le persone, ma anche per gli animali.

Se per “gli umani” possono essere belli e rumorosi, di buon augurio per cominciare il nuovo anno, per gli amici a quattro zampe che hanno un udito molto più raffinato e sviluppato del nostro, lo spettacolo può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Accanto alla ‘conta’ dei feriti all’alba, fortunatamente sempre più contenuta, c’è anche quella di cani e gatti che, terrorizzati, si allontanano per cercare un rifugio sicuro. Meglio un bel botto stappando una bottiglia di spumante e fontane, bacchette scintillanti e girandole luminose. Tutto ciò che non può far male, insomma.

Certo, qualcuno che non riesce a rinunciare c’è ancora. Per loro, le ‘regole’, le campagne di sensibilizzazione e i continui richiami al corretto uso dei fuochi non bastano. Come non sufficienti le ordinanze emesse da molti sindaci che vietano l’uso di petardi per tentare di arginare il fenomeno e innescare meccanismi di inversione di tendenza culturale, facendo capire che non ci sono modi migliori di scambiarsi gli auguri.

Fortunatamente, sono sempre più i Comuni che scelgono di trascorrere la notte di San Silvestro in tranquillità, “con il botto, ma senza botti”.

 



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