Nessun allarme lupi, né per i lupi né per il territorio

Avvistamenti quotidiani e tante notizie non sempre esatte. Leccenews24 fa chiarezza con l’esperto che per primo ha documentato il ritorno dei lupi nel Salento

Chi ha paura del lupo cattivo? Nessuno, perché il lupo non è cattivo, anzi è uno straordinario regolatore ecologico che aiuta il territorio a ritrovare il suo equilibrio, parola di Giacomo Marzano, biologo faunista e coordinatore dell’equipe di studiosi che ha documentato il ritorno del lupo in provincia di Lecce, ormai circa 10 anni fa.

A seguito delle ultime notizie che facevano riferimento al ritrovamento di alcuni esemplari morti, Marzano precisa che bisogna essere in grado di accertare con esattezza le cause della morte del lupo, proprio per evitare che tutto questo possa trasformarsi in un elemento di polemica o peggio di contesa politica, innescando un clima di preoccupazione. In realtà -spiega Marzano – non c’è alcun motivo di preoccuparsi, il lupo è in uno stato di conservazione estremamente favorevole e di crescita demografica in tutta Italia e in particolare nel Salento dove, dopo una prima coppia che si è riprodotta nel 2017, adesso sono state accertate nove coppie che hanno avuto una cucciolata con tre o quattro lupacchiotti. Il che significa, conti alla mano, che i lupi nel territorio della provincia di Lecce possono oscillare tra i 20 e i 60 esemplari a seconda delle possibilità di sopravvivenza di ogni nucleo, decise da diversi fattori naturali e umani.

Una causa di morte continua il dott. Marzano, e anche una delle più frequenti nel Salento che presenta una rete stradale particolarmente sviluppata, è quella degli investimenti, che pure rientrano nelle dinamiche di regolamentazione del numero degli animali presenti, che diversamente potrebbe diventare esageratamente impattante. I lupi hanno saturato tutte le nicchie ecologiche perché evidentemente hanno trovato un ambiente amico e accogliente e adesso siamo nel picco della crescita.

La popolazione di lupi quindi aumenta, ma non costituisce un elemento di pericolo, almeno fino a quando il lupo avrà da mangiare. Quando questo non avverrà più, afferma Giacomo Marzano – per logica e naturale conseguenza, il numero dei lupi diminuirà fino a costringere il predatore a spostarsi o cambiare del tutto territorio.

Ma quali sono le prede del lupo in mancanza di cervi e caprioli come avviene nel resto d’Italia? Innanzitutto ricordiamo che il lupo ha contribuito al contenimento del numero particolarmente elevato di cinghiali o maiali selvatici che negli ultimi anni era diventato motivo di forte preoccupazione, basti pensare che solo nel territorio della riserva naturale delle Cesine se ne contavano quasi 100 ma adesso, a seguito di una predazione importante da parte dei lupi, i cinghiali sono ridotti a poche unità. Per il resto, aggiunge il biologo Marzano, il lupo si nutre di cani e di gatti, quella che era considerata un’emergenza per i cittadini e per le pubbliche amministrazioni, ovvero il fenomeno del randagismo, è ormai del tutto scomparsa. In provincia di Lecce è quasi impossibile trovare cani randagi o gatti e anche qui la dinamica è del tutto naturale tra il lupo e le sue possibili prede, alle quali vanno aggiunte le volpi e molte carcasse di animali (volpi, ricci, lepri) che spesso trovano la morte sulle nostre strade.

Se da un lato aumentano le predazioni dei cani è vero anche che sono diminuite quelle al bestiame, specie da quando i proprietari di aziende zootecniche e agrituristiche si sono dotati di robuste recinzioni e di cani da guardia, in numero adeguato.

Di certo al diminuire delle disponibilità di risorse alimentari, conclude Marzano, anche il numero dei lupi diminuirà, ciò è assolutamente inevitabile.

Per il momento, è giusto godersi la bellezza di questo animale che ha riportato equilibrio e vivacità al nostro ambiente, rendendo più suggestivo il territorio da un punto di vista dello studio di alcune specie da tempo perdute e che oggi meritano tutta la nostra attenzione, così come merita ammirazione il progetto della Provincia di Lecce che ha consentito un monitoraggio adeguato di questa straordinaria e meravigliosa risorsa della nostra natura che si chiama lupo.