La bellissima e suggestiva Piazza del Sole a Calimera negli ultimi anni aveva conosciuto una nuova luce, grazie anche al Premio Teknè, l’evento organizzato dall’omonimo Osservatorio che per primo ha saputo cogliere l’importanza che l’estetica può avere nell’immagine di una città. Già perché fino a quel momento, fino a quando non si è capito il valore del termine ‘contestualizzazione urbana’ tutti, ma proprio tutti, pensavano che se ne potesse fare a meno. Lo dimostra il fatto che in molti comuni, grandi o piccoli, rinomati o sperduti, per anni hanno convissuto insieme, senza avere nulla in comune, diversi generi architettonici. Poi, l’intuizione, geniale per certi versi, di premiare quelle amministrazioni che meglio di altre con i loro progetti, idee e proposte avevano capito che ‘vestire di bellezza’ piazze ed edifici, teatri e strade, periferie e centri storici, per renderli fruibili in primis a chi ci abita e poi a turisti e visitatori, avrebbe fatto la differenza in termini anche di promozione del territorio.
Per uno strano caso del destino, oggi, la ‘bellezza’ torna ad essere al centro di una querelle tra l’amministrazione comunale di centrosinistra di Calimera, appena insediatasi, e il direttore dell’Osservatorio Urbanistico, Luigi Mazzei che da assessore ai lavori pubblici della prima giunta Rosato di centrodestra, aveva fatto nascere il Premio che metteva in gara tutti i comuni del Salento. Sotto i riflettori, ancora una volta, piazza del Sole, nel comune grìco. A dare il là, la decisione della nuova Giunta di sospendere i lavori dell’installazione sia della prestigiosa opera d’arte di Steven Holl, che avrebbe qualificato e reso esclusiva la location che delle sculture donate dal cittadino onorario Alvaro Siza, entrambi considerati tra i migliori architetti viventi sul pianeta che avrebbero fatto salire alla ribalta internazionale la cittadina.
Tolta la recinzione, i cittadini si sono ritrovati con il nulla anziché di uno specchio d’acqua in movimento e delle sei opere realizzate in pietra leccese che si riflettevano dentro. Il progetto artistico “Inversion”, nato per la mostra internazionale tenuta all’Università di Milano nel 2013, è stato regalato gratuitamente da Holl al Comune di Calimera. È stato solo pagato il costo della realizzazione delle opere in pietra leccese alla ditta Pimar. E va detto che le opere stesse sono state strappate alla Città di Milano che le voleva fortemente, grazie al lavoro ed i rapporti creati con il Premio Teknè.
Evidentemente la diatriba politica tra centrodestra e centrosinistra a Calimera ha contato di più di un progetto che avrebbe reso quella piazza unica in Europa, con le sculture di due tra i dieci più grandi architetti del mondo. Insomma, un po’ come se a Melpignano, dovendo mai vincere il centrodestra, qualcuno pensasse di rivalersi sulla memoria culturale ereditata da Blasi cancellando la tappa del concertone finale della Notte della Taranta nello spazzo antistante all’ex convento degli Agostiniani.
Peggio, se si giustifica il tutto con una questione di gusto personale e non lo considera come deve essere, ovvero un intervento pubblico che rappresenta un valore aggiunto per tutta la comunità. Insomma, le sculture saranno relegate alla periferia della città.
L’auspicio è che i vecchi e i nuovi inquilini di Palazzo di città possano chiarirsi, mettere alle spalle inutili incomprensioni partitiche e riprendere il cammino che Tekné aveva iniziato nell’ultimo decennio.
‘Non mi piacciono e le tolgo’ A Calimera scoppia la querelle per le sculture di Steven Holl e Alvaro Siza
Il direttore dell’Osservatorio Teknè punta il dito contro la nuova amministrazione comunale guidata da Francesca De Vito, rea di aver sospeso l’istallazione delle sculture degli architetti Steven Holl e Alvaro Siza, che verrebbero relegate alla periferia della città di Calimera.