Aggressioni e violenze, anche la Croce Rossa di Lecce grida “Non sono un bersaglio”

Anche il Comitato di Lecce della Croce Rossa Italiana scende in campo per dire no alla violenza contro gli operatori sanitari. L’appuntamento è per sabato 16 febbraio

«Io non sono un bersaglio» è un grido, ma anche una campagna internazionale di sensibilizzazione fortemente voluta dalla Croce Rossa Italiana per dire no alla violenza contro gli operatori sanitari. Un viaggio partito a dicembre 2018, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, quando è stato creato un Osservatorio per “ascoltare” tutte le segnalazioni di tutti quei volontari che hanno subìto delle aggressioni in servizio. Attacchi inaspettati, ricevuti a volte da persone “insospettabili” che la Cri vuole ‘censire’ in modo da avere un quadro completo dei rischi legati all’attività. Solo così si possono trovare delle proposte concrete per evitare determinate situazioni, a tratti pericolose.

L’iniziativa, un “work in progress”, vedrà coinvolti in questi giorni tutti i Comitati italiani che scenderanno in campo per informare i cittadini. Anche a Lecce, il locale CRI ha previsto delle iniziative. L’appuntamento è per sabato, 16 febbraio. Mentre l’Open Space di Palazzo Carafa ospiterà un incontro di sensibilizzazione, dalle 10.00 alle 12.00, piazza Sant’Oronzo si trasformerà, fino alle 19.00, in uno scenario sanitario devastato.

L’incontro per dare un segnale forte

Le aggressioni, come detto, avvengono dove meno te lo aspetti, nelle grandi città come nelle piccole. Ed è di questo fenomeno crescente e dalle mille sfaccettature che si parlerà nell’incontro organizzato all’Open Space dalle 10.00. Parteciperanno: Ilaria Decimo, presidente regionale di Croce Rossa Italiana Puglia e Consigliere D.I.U. (Diritto Internazionale Umanitario) per le forze armate FF.AA.; il presidente del comitato di Lecce Antonio Zecca; il dottor Donato De Giorgi, primario di chirurgia generale e presidente dell’ordine dei medici di Lecce; Marcello Antonazzo, presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche e di Simona Cacciatore, referente S.e.P. operatore psicosociale CRI del comitato di Lecce.

Anche gli operatori sanitari del Comitato di CRI-Lecce sono stati vittime di aggressioni. In un’epoca in cui soprattutto la violenza verbale veicola attraverso ogni canale comunicativo, i volontari del comitato del capoluogo barocco vogliono dare un segnale forte e sensibilizzare la popolazione facendole toccare con mano cosa significa essere aggrediti mentre si tende la mano ai più vulnerabili.

Serve a questo, insomma, “Non sono un bersaglio”, a far conoscere una realtà semisconosciuta o spesso sottovalutata. «Colpire chi porta soccorso significa annichilire la speranza, la civiltà, il futuro stesso» ha dichiarato  Francesco Rocca Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR) che da tempo sta denunciando l’acuirsi delle violenze contro tutte quelle persone la cui unica colpa è tendere una mano.

Non solo, i volontari del Comitato leccese saranno in Piazza Sant’Oronzo fino alle 19.00 con l’allestimento di uno scenario sanitario devastato che si potrà visitare da vicino.



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