
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), precedentemente nota come AAMS, monitora attentamente le attività degli operatori di scommesse. Nonostante ciò, nell’ultimo periodo le normative e i controlli sono stati intensificati al fine di fornire un’esperienza di gioco equa per tutti.
Nel mirino le modalità di offerta delle quote, insieme ai bonus, come i bonus prima ricarica, dedicati alle scommesse sportive. L’aggiornamento della normativa da parte dell’ADM arriva dopo una serie di incertezze che hanno portato a cause legali con esiti poco chiari. Nello specifico, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha cercato di chiarire le procedure di offerta delle quote, soprattutto nel caso di errori da parte del bookmaker o da parte del sistema. In passato, questi errori hanno portato a una serie di esiti diversi. In alcuni casi, gli errori di quote determinavano un rimborso totale della puntata, mentre in altri casi il bookmaker è stato obbligato a pagare la quota errata a ogni scommettitore vincente.
L’ADM ha chiarito che in caso di scommessa vincente su una quota evidentemente errata, il bookmaker è tenuto a pagare l’importo di vincita basato sulla media delle stesse quote offerte sul mercato. Questa media viene ricavata direttamente dai database nazionali e tiene conto delle quote fornite da tutti gli operatori autorizzati dotati di licenza italiana. In questo modo lo scommettitore può avere la certezza di ricevere un pagamento equo in base al mercato. D’altra parte, il bookmaker stesso viene protetto da chiari errori umani o errori di sistema non in linea con il mercato nazionale generale.
Si tratta di un altro modo in cui l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli cerca di utilizzare il più ampio database di operatori per fornire una soluzione più chiara. Peraltro, l’ADM non è nuova a questo tipo di attività di trasparenza. Già in passato aveva obbligato gli operatori di casinò a pubblicare chiaramente le percentuali di ritorno al giocatore per ogni gioco con soldi veri. Questo supporta sicuramente le pratiche di gioco responsabile, dando delle aspettative chiare a ogni potenziale giocatore.
Tornando a parlare delle modifiche alla normativa, l’agenzia non si è fermate alle decisioni sulle quote errate di eventi sportivi di livello nazionale e non solo. L’ADM ha chiarito anche le modalità di erogazione dei bonus, focalizzandosi soprattutto su definizioni delle vincite e limiti. In particolare, è stato definito che ogni operatore può scegliere tra tre tipologie di vincita per i bonus definite come bonus con vincita integrale, bonus con vincita ridotta o vincita in bonus.
A seconda della tipologia fornita, l’operatore deve chiaramente informare gli utenti prima dell’attivazione di qualsiasi bonus. In questo modo, si evitano tutte quelle pratiche poco chiare in cui le vincite generate da bonus andavano a creare altri fondi bonus senza specificare realmente il modo in cui sbloccare il prelievo. Ora gli operatori devono etichettare chiaramente i bonus, agevolando i giocatori nella scelta.
La normativa prevede anche dei limiti a seconda delle quote a cui viene applicato il bonus. Nello specifico, è stato chiarito che una scommessa a quota fissa non può essere associata a un bonus superiore a 100 €. Inoltre, l’importo massimo dei bonus erogabili in un mese deve essere il 10% della media dei bonus calcolata sui due mesi precedenti. Questo cerca di ridurre le differenze tra gli operatori in materia di bonus, bloccando pratiche di concorrenza sleale. Ora gli operatori non possono superare i limiti imposti, dando più bonus e promozioni di quanto imposto dalla norma.
L’ultimo punto che è stato chiarito dalla normativa riguarda le imposte. Al fine del calcolo dell’imposta unica, devono essere inseriti anche i bonus erogati. Questo significa che se una vincita prevede l’erogazione di un bonus, l’operatore dovrà farsi carico dell’imposta a nome dello scommettitore. In questo modo, l’ADM si assicura di ricevere tutte le imposte direttamente dalla fonte, senza dover obbligare gli scommettitori a pagare una tassa aggiuntiva sulle somme vinte. Ogni somma vinta, infatti, è già tassata alla fonte, a patto di utilizzare una piattaforma autorizzata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli italiana.
In conclusione, l’ADM risulta essere sempre molto attenta al panorama legato alle scommesse, aggiornando le norme in base alle necessità. Questa nuova definizione della regolamentazione arriva proprio prima del rinnovo di molte licenze, le quali pare saranno molto più costose rispetto al passato. Risulterà interessante capire quali operatori continueranno a fornire quote sulle partite nazionali aggiudicandosi il costoso rinnovo della licenza.