​Maturità, l’indimenticabile “notte prima degli esami”

Passano gli anni ma la “notte prima degli esami” resta sempre qualcosa di indimenticabile. Ripassare, scovare indiscrezioni su internet o cercare Santi a cui votarsi? Poco importa, perché saranno pochi gli studenti che riusciranno a dormire

La notte prima degli esami di Maturità non è mai stata una notte qualunque. In tanti hanno provato a raccontarla, cantarla, addirittura a metterla in scena. Da Antonello Venditti che immortalò per sempre il giorno prima del fatidico ultimo suono della campanella tra le note di una sua celebre canzone a Fausto Brizzi che, con i suoi due film, ha cercato di imprimere sulla pellicola le ansie, le aspettative, le paure degli studenti alle prese con la prima e forse più importante prova nella vita.

E poi ci sono loro amici e parenti che continuano a ripetere, purtroppo al vento, che sarà solo una «passeggiata». A nulla servono i consigli dispensati anno dopo anno e mai ascoltati. A nulla servono i rimedi dell’ultimo minuto, quando nessuno ha la lucidità mentale per capire che “quel che è fatto è fatto!” né i mea culpa conditi dal rimpianto di aver potuto anzi dovuto studiare di più.

Storie, favole, leggende…non esistono argomentazioni che tengano: gli studenti hanno in testa una ed una cosa soltanto: “superare” la maturità, magari anche alla grande. Per questo, ognuno l’affronta a modo suo: i più spaventati, libri alla mano e moka di caffè sul fuoco, tenteranno di immagazzinare quante più informazioni possibili, utili a scrivere il temutissimo tema di italiano. Altri, trascorreranno il tempo su internet alla disperata ricerca di soffiate, indiscrezioni sulle tracce e temi già svolti da cui prendere “spunto”. I più nostalgici, invece, si troveranno con i compagni di classe per esorcizzare la paura con una risata, i dubbi con un ricordo del quinquennio appena archiviato.

Gli scaramantici, infine, avranno a disposizione ben quattro santi da «invocare»: San Girolamo, San Luigi Gonzaga, Sant’Espedito di Melitene e San Giuseppe da Copertino. Ad accomunarli c’è però un dettaglio: tutti (quasi tutti) passeranno la notte in bianco. E ci sarà tempo per raccontare, per rendersi conto che le paure erano solo infondate, per ridere e scherzare: ora a dominare la scena è l’angoscia per quello che accadrà, domani e in futuro. Ed è anche giusto così.

Perché se è vero che la «notte prima degli esami» è uno di quei momenti nella vita che resteranno impressi per sempre è altrettanto vero che per chi ancora non l’ha vissuta rappresenta più una sorta di incubo da cui svegliarsi, magari a giochi fatti. Un incubo che per gli studenti dell’ultimo anno è ormai imminente. Domani i maturandi torneranno nelle aule per affrontare la prima prova, quella di italiano, un test che «non si può sbagliare».

Certo, la vita non è un film e non tutti passeranno una serata movimentata “alla Vaporidis” ma il monologo tratto da una delle scene finali in fondo non sbaglia. “Quella notte è andata così: non ho baciato Claudia e non c’è stato il lieto fine. Eppure, me la ricorderò per sempre, perché era una notte speciale. Ma io la magia di quella notte, come spesso succede nella vita, non l’ho più ritrovata”.

Già, la maturità così temuta e romantica è importante. Non che dopo cambi qualcosa… semplicemente sarai cambiato tu.



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