Nuovi parcometri a Lecce. Sgm precisa «nessuna violazione della privacy»

«La richiesta della targa nell?utilizzo dei nuovi parcometri non viola il Codice della Privacy in quanto il dato identificativo del veicolo non viene memorizzato in nessun archivio elettronico». Parola di Sgm

«Le inventano tutte pur di fare a tutti i costi cassa a danno delle tasche dei cittadini. Non è la prima amministrazione che si rivolge a questo sistema, ma i nuovi parcometri elettronici che prevedono l'indicazione preventiva del numero di targa al momento del pagamento del ticket per la sosta, nel primo capoluogo di provincia del Sud per costo procapite di multe pagate, confermano la vocazione del Comune di Lecce quale ente "tartassatore». A puntare il dito contro il nuovo sistema è Giovanni D’agata, presidente dello «Sportello dei Diritti», che per avere un quadro più completo della situazione ha chiesto il parere dell'avvocato leccese Graziano Garrisi, consulente privacy ed esperto in "Diritto delle Nuove Tecnologie", secondo il quale «raccogliere le targhe dei cittadini per consentire il pagamento dei cosiddetti "grattini" viola il principio di necessità, proporzionalità, pertinenza e non eccedenza nel trattamento dei dati».

Insomma, senza tanti giri di parole, per D’Agata  «al di là degli aspetti pratici che riguardano le ovvie difficoltà per gli automobilisti e le perdite di tempo necessarie alla digitazione del numero di targa del veicolo, specie per gli anziani e per chi non è proprietario del mezzo,  è necessario un chiarimento immediato da parte del locale comando di Polizia Municipale e della partecipata cittadina S.G.M. che gestisce la sosta a pagamento nel centro urbano, per far conoscere alla collettività se tutti i requisiti richiesti dal Codice della Privacy sono rispettati dal nuovo sistema adottato». In caso contrario, concludeva la nota a firma del Presidente dello Sportello dei diriti «sarà necessario un immediato ravvedimento e quindi la sostituzione di tutti i nuovi parcometri dotati di una metodologia che altrimenti non risulterebbe ossequiosa della legislazione vigente».

A distanza di poche ore arriva la precisazione da parte della Sgm «non esiste nessuna violazione della privacy in quanto non c’è nessun trattamento di dati personali intendendo per tale, ai sensi del Codice della Privacy, qualunque operazione o complesso di operazioni concernenti la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, la consultazione, l'elaborazione, la modificazione, la selezione, l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo, l'interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati, registrati o meno in una banca di dati».

«L’inserimento del dato relativo alla targa nei nuovi parcometri, così come accade in altre città (Napoli, Pisa, Ancona e La Spezia), che utilizzano lo stesso sistema – si legge nel comunicato stampa- è finalizzato, esclusivamente, alla stampa del tagliando di sosta e si esaurisce contestualmente, e in modo automatico, con l’emissione del tagliando».

La richiesta della targa dunque ha il solo scopo di tutelare l’utente in fase di un eventuale contenzioso, potendo dimostrare di aver regolarmente pagato la sosta in relazione al veicolo per il quale è stato elevato il verbale. «Va da sé che, non essendoci nessun sistema informatico che memorizza il dato relativo alla targa, l’utente, sempre in fase di contenzioso, non potrà richiedere a posteriori un’attestazione di pagamento, ma dovrà avere la cura di conservare il tagliando».



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