Addio Obike, le biciclette ‘gialle’ spariranno dalle strade di Lecce. Fallita la casa madre

Con una lettera indirizzata al Settore Mobilità e trasporti, Obike Italia ha annunciato la sospensione del servizio di bike sharing a flusso libero nella città di Lecce.

Se non era una certezza, poco ci mancava. OBike, la società di Singapore che aveva rivoluzionato la mobilità in Europa con la tanto benvolute biciclette gialle a flusso libero, è fallita da mesi. C’erano nazioni, come la Germania, che avevano speso tanto nel progetto e si sono ritrovate con magazzini interi pieni zeppi di bici in attesa che qualcuno decidesse del loro futuro. Veicoli, mai utilizzati, che sono stati venduti o ‘donati’ ad una struttura di prima accoglienza per rifugiati.

In Italia il servizio si era diffuso grazie alla società, figlia legittima del colosso asiatico di bike-sharing. Certo, aveva incontrato non pochi problemi a Roma come a Lecce – bici saccheggiate, rubate o inutilizzabili – ma continuava a funzionare fino a poche ore fa quando con una lettera indirizzata al Settore Mobilità e trasporti, firmata dal procuratore speciale di Obike Italia, ha annunciato la sospensione del servizio in tutte le città italiane, compreso il capoluogo barocco.

«Per cause esclusivamente relative al rapporto tra oBike Italia s.r.l. e le aziende asiatiche proprietarie delle licenze e delle piattaforme su cui si basa il servizio di bike sharing offerto da oBike in Italia – si legge nella lettera – non siamo più in grado di garantire gli standard minimi di attività richiesti dall’Avviso pubbliche inerente al bike sharing a flusso libero. La mancanza di supporto da parte di oBike Asia, soprattutto per quanto riguarda i servizi digitali di front e back end, ci costringe a sospendere il servizio della Città di Lecce, la presente ne rappresenta una comunicazione ufficiale. Ci scusiamo per la notizia inaspettata e per il disservizio».

Insomma, le due ruote spariranno lentamente dalle strade, dove avevano fatto ‘capolino’ a giugno quando fu inaugurata la ‘novità’.

«Siamo rammaricati da questa notizia che dipende da motivazioni non legate allo specifico della nostra città e che interessa un servizio verso il quale i cittadini hanno mostrato da subito un alto gradimento e il cui utilizzo è crescente. Stiamo verificando – ha commentato il primo cittadino Carlo Salevmini che aveva puntato molto sul progetto per la sua “rivoluzione del traffico” – ogni forma di tutela per l’amministrazione. È nostra intenzione adoperarci perché il bike sharing a flusso libero, ormai entrato nelle abitudini dei leccesi, possa al più presto essere ripristinato».



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