
Ancora una volta un’ episodio di malasanità ad occupare lo spazio dell’ informazione. La denuncia viene dal sindacato della Funzione Pubblica della Cisl ed ha per oggetto una gravissima situazione che si sta verificando nell’ Asl di Lecce, precisamente nell’Ospedale di Gallipoli. A segnalare l’increscioso episodio è Antonio Piccinno, Coordinatore Sanità Fp Cisl Lecce, il quale denuncia come da diverso tempo vi siano apparecchiature radiodiagnostiche malfunzionanti o fuori uso nel reparto di Radiologia dell’Ospedale di Gallipoli con la conseguente paralisi delle attività di radiodiagnostica per molti pazienti.
La FP CISL Sanità di Lecce denuncia la grave situazione venutasi a creare per i guasti alle apparecchiature di Radiodiagnostica in uso presso il Presidio Ospedaliero di Gallipoli, Ospedale, che si vuole ricordare essere struttura di 1° Livello.
La TAC non è più presente nella sua sede naturale, ovvero presso l’Unità di Radiologia, in quanto dismessa e smontata. In sostituzione, è stato posizionato un cosiddetto “Muletto” in un container all’esterno, utilizzato per le TAC dei pazienti.
Tale “TAC Muletto” non è in grado di svolgere le TAC con mezzo di contrasto e, quindi, per tale esame, sia i pazienti interni che quelli in situazione di emergenza-urgenza provenienti da accessi in Pronto Soccorso devono essere smistati in altri presidi.
Tale condizione potrebbe mettere a rischio i pazienti che accedono in un Ospedale laddove la TAC con mezzo di contrasto svolge funzione vitale essendoci Unità Operative come Chirurgia, Terapia Intensiva, Ostetricia e Ginecologia, Cardiologia-UTIC, Pneumologia e Medicina.
L’attuale collocazione della TAC Muletto implica difficoltà nel raggiungerlo da parte di pazienti allettati ed in gravi condizioni di salute.
Altra nota dolente è il blocco totale da tempo dell’unica apparecchiatura radiodiagnostica per effettuare tutti i tipi di RX e TORACI, esame che normalmente viene effettuato nei pre-ricoveri per interventi chirurgici o per altre tipologie richieste da parte di reparti come cardiologia e pneumologia nonché esami per gli esterni.
Per ovviare a tale blocco si è provveduto ad utilizzare l’apparecchiatura mobile – il cosiddetto “PORTATILE” – che generalmente si usa per le RX a letto e per le Sale Operatorie. Ma tale apparecchio, per l’enorme mole di lavoro, si è bloccato per ben due volte e da tre giorni risulterebbe non più utilizzabile paralizzando le attività chirurgiche di sala operatoria che devono far deviare i pazienti presso altri ospedali.
Di fatto vi è una paralisi delle attività di radiodiagnostica che non può e non deve proseguire.
La situazione descritta è inaccettabile e mette a rischio la salute dei pazienti. È necessario che le autorità competenti intervengano al più presto per risolvere i problemi segnalati e garantire il diritto alla salute dei cittadini.