
Il legame tra Marcello Semeraro e Papa Francesco era già forte, anche prima che Jeorge Bergoglio diventasse Sommo Pontefice, ma oggi il rapporto di stima e fiducia è cresciuto notevolmente.
Il Santo Padre, tra i membri di nomina pontificia da inviare alla XIV Assemblea Generale Ordinaria in programma dal 4 al 25 ottobre, ha indicato il nome del vescovo di Albano Laziale, la diocesi dei castelli romani che comprende Castel Gandolfo, la residenza estiva dei papi.
Si tratta di un riconoscimento significativo ed importante che segue quello del ruolo di segretario del Consiglio cardinalizio istituito da Bergoglio qualche giorno dopo la sua elezione al soglio petrino nel 2013.
Marcello Semeraro, originario di Monteroni, è uno dei figli più illustri della diocesi di Lecce. Già collaboratore del compianto arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, fu ordinato vescovo dallo stesso mons. Ruppi il 29 settembre del 1998 in piazza Duomo a Lecce. Il suo primo incarico episcopale fu alla guida della diocesi di Oria, nella provincia ecclesiastica di Taranto, dove rimase per 6 anni, poi nel 2004 lasciò la sede oritana per assumere il prestigioso ministero di vescovo di Albano Laziale, la diocesi del cosiddetto piccolo Vaticano, una diocesi suffraganea di Roma, direttamente collegata alla Santa Sede.
Mons. Semeraro, oggi 68 enne, è uno dei più eminenti docenti di Ecclesiologia a livello internazionale, la sua attività accademica, unitamente ai suoi studi teologici ne hanno fatto un punto di riferimento assoluto per intere generazioni di preti e anche di vescovi. Si racconta che l’ammirazione e la stima di Papa Francesco nei suoi confronti siano davvero immense e del resto certe scelte del Pontefice romano lo dimostrano chiaramente.