
C’è chi cerca di difende i diritti di omosessuali e transessuali organizzando convegni e manifestazioni per toccare la sensibilità delle persone su un argomento a tratti ancora delicato e chi cerca di cerca di ottenere lo stesso risultato utilizzando il cibo. Non uno qualunque, ma un vero e proprio simbolo del Salento prestato alla lotta Lgbtq.
Nasce così il «pasticciotto arcobaleno», un cuore di crema e frutti di bosco racchiuso in una frolla decorata, nella parte superiore, con una glassa colorata.
A creare una variante tutta da gustare del dolce tipico salentino è stato il pasticcere Angelo Bisconti di Campi Salentina dall’idea nata grazie all’incontro con l’associazione LeA, in prima linea per la difesa dei diritti di omosessuali e transessuali.
Un modo ‘diverso’ per celebrare l’anno dell’orgoglio, “year of pride”. Ricorre quest’anno, infatti, il 50° anniversario dei moti di Stonewall che a New York sancirono la nascita del primo movimento di liberazione gay.
Era la notte del 27 giugno 1969 quando i poliziotti fecero irruzione nel locale del Greenwich Village, noto per essere uno dei punti di ritrovo della comunità omosessuale della grande mela. Un controllo come tanti a quei tempi, ma qualcosa quella sera cambiò la storia. Dopo l’irruzione, storia e leggenda si sovrappongono e non è facile capire come siano cominciati gli scontri che fecero emergere quell’orgoglio omossessuale rimasto sopito. La vulgata comune vuole che sia stata Sylvia Rivera, dopo essere stata pungolata con un manganello, a lanciare una scarpa col tacco numero 45 contro uno degli agenti. In mezzo secolo di strada ne è stata fatta tanta, ma perché le persone non vengano classificate in base ai propri gusti sessuali bisogna proseguire il cammino.
Ma non finisce qui. Grazie ad un sistema, ideato dai due giovani designer salentini Matteo Perrone ed Alessio Spampinato, che utilizza la resina per mantenere intatto il cibo, il pasticciotto arcobaleno è pronto a raggiungere New York, dove sarà esposto nello storico locale di Christopher Street, a Manhattan, come simbolo dell’orgoglio gay.