Si chiama Patenti via Poste il servizio di recapito delle patenti ai cittadini effettuato da Poste italiane. Il servizio prevede la consegna del documento di guida emesso per rinnovo o come duplicato all'indirizzo di residenza o altro indirizzo indicato al momento della richiesta.
E così, mediante i portalettere, Patenti via Poste provvede al recapito della patente. Che il servizio sia veloce, nessuno lo mette in dubbio, anche se appare un po’ farraginoso. Si prevede un primo tentativo di recapito all’indirizzo di residenza o altro indirizzo indicato dal titolare all’atto della richiesta; in caso di assenza viene lasciato un “primo avviso di mancata consegna” nella cassetta postale del titolare il quale, chiamando il Contact Center di Poste Italiane al numero verde potrà concordare una nuova data di recapito. Se la chiamata viene effettuata da cellulare il numero verde diventa numero a pagamento. Da qui la consegna potrà avvenire dal lunedì al venerdì ed entro 10 giorni solari dal giorno successivo alla telefonata. Se anche il secondo tentativo di consegna va a vuoto viene lasciato nella cassetta postale un “secondo avviso di mancata consegna” dove sarà indicato l’Ufficio Postale di riferimento presso cui viene depositata la patente da ritirare entro 60 giorni dal secondo avviso, pena l’annullamento della patente rinnovata o duplicata. Sul tagliando l’utente troverà, inoltre, l’indicazione che il ritiro potrà avvenire previo versamento di euro 6,86.
Insomma, un meccanismo utile sì, ma decisamente poco lineare. Ma tant’è. I problemi reali, in realtà, sorgono quando ci si interfaccia coi disservizi e la scarsa cortesia di alcuni portalettere. La denuncia a cui diamo voce parte da una nostra utente residente a Merine di Lizzanello e che si è trovata a dover rinnovare la patente di guida perché scaduta. “Ho ricevuto il primo avviso di mancata consegna l’ 8 agosto 2017 e non ho avuto modo di chiamare al numero verde indicato sul tagliando. Ho atteso così, il secondo recapito che è arrivato mentre ero in casa – racconta la nostra lettrice – per puro caso ho avvertito il debole suono del citofono e mi sono trovata a rapportarmi con una portalettere che definire maleducata è dir poco. Aveva fretta di andar via (ci mancherebbe, potrebbe essere anche comprensibile) e dato che con me non avevo i 6,86 centesimi quanto piuttosto banconote di altro taglio, ho temporeggiato cercando di racimolare monete qua e là, poiché la postina non aveva resto con sè e di aspettare proprio non voleva saperne. L’impresa non è riuscita e la donna con fare seccato mi ha lasciato il secondo avviso di mancata consegna da ritirare esattamente in via Montenegro 81 a Lizzanello, quindi la via dove sorge l’ufficio postale di Merine, frazione di Lizzanello. La portalettere mi ha anche dato conferma che l’ufficio del ritiro era proprio quello vicino casa”.
“Mi reco presso l’ufficio postale .- prosegue la nostra utente – e nulla: la mia patente non era lì. Il documento che attendo ormai da quasi un mese era stato depositato a Lizzanello, presso gli uffici postali di piazza Libertà. Potete immaginare il mio disappunto”.
Chi ci racconta la sua disavventura ha ormai la sua patente nel portafogli, ma certamente proporrà reclamo a Poste italiane perché “non soltanto ci si trova ad affrontare la solita burocrazia – quando poi il tutto potrebbe essere semplificato – ma soprattutto ci si trova a dover fare i conti con la maleducazione di alcuni portalettere (quando passano a consegnare la posta) e le indicazioni sbagliate sui tagliandi di consegna”.
La denuncia che vi abbiamo raccontato sarà anche una bazzecola nel mare magnum delle assurdità a cui ormai ci siamo abituati, ma rende l’idea di quanto il cittadino sia ormai stanco di essere sballottolato da questo e quell’ufficio, oltre che costretto spesso a rapportarsi con personale poco educato.
