Patrick Zaky, a Lecce un presidio per chiedere il rilascio immediato dello studente egiziano

Anche Lecce si mobilità per Patrick Zaky, il ricercatore arrestato dalla polizia egiziana e torturato. L’appuntamento è per il 27 febbraio, dalle 17.30

Patrick Zaky resterà in carcere, una piccola cella condivisa con altre 35 persone, per altri 15 giorni. Come hanno spiegato il suoi avvocati, lo studente dell’Università di Bologna rischia l’ergastolo per un reato considerato dall’Egitto peggiore del terrorismo. «Rovesciamento del regime al potere» è l’accusa contestata al giovane 27enne, arrestato all’arrivo all’aeroporto del Cairo per un periodo di vacanza nella sua città di origine, al-Mansoura.

Una accusa scattata per alcuni post condivisi su Facebook che ha sempre negato di aver scritto. Ha provato a ‘ribadire’ a gran voce la sua innocenza durante la prima udienza, spiegando che quel profilo non fosse suo, ma non è bastato. Il giudice ha respinto la richiesta di scarcerazione formulata dai suoi legali, prolungando la sua odissea fino al 7 marzo. In attesa che il tempo passi, si cerca di mantenere alta l’attenzione sul caso, organizzando manifestazioni in piazza.

Anche il Salento ha deciso di unirsi al ‘coro’ grazie ad un presidio organizzato da Link Lecce. Il 27 febbraio, ai piedi della Chiesa di Sant’Irene, sarà chiesto l’immediato rilascio del ricercatore che, durante la sua detenzione, è stato torturato e sottoposto a elettroshock, come denunciato da Amnesty International.

Presidio anche a Lecce

«Nelle scorse settimane – ha dichiarato Alice Carlucci, coordinatrice di Link Lecce –  abbiamo inviato un appello alla Comunità Accademica tutta affinché l’Unisalento prendesse una posizione pubblica per il rilascio di Patrick e per la difesa della libertà di ricerca. Come Link Lecce chiediamo inoltre l’attivazione del Ministero degli Esteri al fine di ottenere la liberazione immediata da parte del Governo egiziano di Patrick Zaky; il tempestivo ritiro degli ambasciatori italiani in Egitto; l’interruzione da parte del Governo italiano di ogni rapporto economico e militare tenuto col regime egiziano; la presa di posizione del Ministero dell’Università contro questo attacco alla libertà della ricerca».

Sulla stessa posizione Amnesty International Lecce che aggiunge la ‘richiesta’ di  «aprire un’indagine indipendente sulle torture da lui subìte e di garantire urgentemente la sua protezione».

«Siamo ancora qui a chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni ed ecco un altro ricercatore viene arrestato, Zaky, che il governo egiziano vorrebbe ritenere sua proprietà, non capendo che per noi non esistono confini, Zaky è un amico di tutte e tutti noi e così come chiediamo la sua liberazione immediata e il suo ritorno in Italia» ha dichiarato Arci Lecce.

«Patrick è solo uno dei tanti attivisti, giornalisti, ricercatori e difensori dei diritti umani che ogni giorno vengono arrestati in Egitto con lo stesso mandato di cattura – ha dichiarato Matteo Maglio, di Adi Lecce –  Continueremo a manifestare e mobilitarci per il rilascio di Patrick, per ottenere verità e giustizia per lui e per Giulio e per tutti coloro che difendono pacificamente i diritti umani».

Il presidio si svolgerà il 27 febbraio presso lo spazio antistante la Chiesa di Sant’Irene a partire dalle 17.30.