Patronati a rischio. Da gennaio tutti a casa? E i servizi al cittadino? Operatori a rischio

I tagli che si stagliano all’orizzonte fanno tremare i Patronati. I sindacati temono che già dal prossimo gennaio i lavoratori saranno costretti a stare a casa, oltre al disagio per tutti i cittadini utenti. Si attendono nuove.

Tagli ai patronati nella Legge di stabilità. La notizia circola ormai da tempo e preoccupa non poco sia i cittadini che a tali Enti si sono sempre rivolti per il disbrigo delle pratiche, sia i lavoratori che già da gennaio 2016 potrebbero trovarsi senza un lavoro.
 
Centinaia sono i posti di lavoro a rischio in tutto il sistema, un lavoro che serve ai cittadini per accedere ai propri diritti previdenziali e socio-assistenziali, in maniera gratuita e tutelata, ed ora è a rischio “delete”.
 
I sindacati da tempo sono scesi in campo al fianco di utenti e lavoratori per capire come fare ad evitare la cancellazione dei patronati sotto la scure dei tagli. A prendere parola, questa volta, gli operatori del patronato Inas Cisl, che – in oltre duecento – con l’apertura del nuovo anno potrebbero restare a casa.
Un sistema quello dei patronati messo a rischio da tempo tra manovre finanziarie anti-crisi e interventi strutturali che hanno seriamente messo a rischio il sistema.
 
Eppure, così come sottolineano da Inas Cisl, la Costituzione prevede che tutti i cittadini possano contare sull’aiuto dei patronati. Ma l’implacabile riduzione delle risorse al fondo – alimentato da una piccola percentuale dei contributi previdenziali dei lavoratori e ripartito in base all’attività realmente svolta dai singoli istituti – può portare ad un significativo ridimensionamento del personale e, di conseguenza, alla scomparsa di un servizio efficace e accessibile a tutti, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione.
 
Il nostro operato – sottolineano i rappresentanti Inas in una nota stampa –  è stato definito di pubblica utilità, per questo non ci spieghiamo i ripetuti ingiustificati tagli degli ultimi anni, a maggior ragione quando il sistema era disposto a riformarsi nell’ottica di una sempre maggior trasparenza ed efficienza”.
 
I patronati vengono investiti ogni anno di migliaia di pratiche che però potrebbero trovare serie difficoltà di finanziamento se i tagli del governo si concretizzassero, con l'impossibilità dei sindacati a garantire lo stesso livello dei servizi.

Dato il prezioso lavoro che svolgiamo per la collettività, e come tale riconosciuto dalle istituzioni in più occasioni, chiediamo che le ipotesi di riduzione del fondo vengano azzerate e che si ponga fine al clima di enorme incertezza e preoccupazione, quando invece bisogna sciogliere subito, e con le giuste misure, questo nodo”, concludono dall’ Inas Cisl.



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