Perchè non facciamo pagare il soccorso a chi si ubriaca e distoglie i mezzi del 118?

Non si ferma lo stillicidio di interventi del 118 per soccorrere giovani e soprattutto giovanissimi affetti da intossicazione etilica. Questa notte ben 10 interventi di cui 7 nella città di Gallipoli.

Si ubriacano, spesso abbinano all’alcol sostanze stupefacenti, chiamano i mezzi del 118 che arrivano sul posto con il rischio di essere impossibilitati a raggiungere gli altri cittadini che restano vittime di incidenti o che semplicemente si sentono male per motivi ben più seri e poi…udite udite, non sono nemmeno costretti a pagare l’intervento sanitario.

Niente affatto. Tutto gratis, tutto a spese della collettività, del sistema sanitario nazionale, quel sistema che spesso non riesce a garantire gli aghi, le pinze e la garza in sala operatoria ma che accoglie i tanti giovanissimi, spesso minorenni,  che non hanno meglio da fare che trovare lo sballo in fiumi di alcol, come novelli figliol prodighi ai quali non è richiesto nemmeno di pagare il costo dello spostamento di mezzi ed equipaggi che giungono a sirene spiegate per soccorrerli.

Questa l’ennesima beffa alla quale bisogna porre rimedio se è vero come è vero il monito lanciato dal Direttore Generale della Asl, che ha definito ‘un coglione’ chi si ubriaca e mette a repentaglio la sua ed altre vite (quando sale alla guida di auto e moto) e che sottrae uomini e mezzi al fabbisogno sanitario di un territorio che raddoppia e forse triplica la sua popolazione nel periodo estivo.

Tengo innanzi tutto a precisare che sono perfettamente in sintonia con le valutazioni del direttore generale dell’Asl, di Lecce Giovanni gorgoni. Chi ogni giorno come noi sta in trincea vede cose incredibili. Giovanissimi, spesso minorenni, che si ubriacano e chiamano il 118, distogliendo uomini e mezzi dal soccorso alle situazioni e alle patologie ben più gravi. Inutile dire che la maggior parte dei soccorsi si effettua sul versante jonico del Salento

Al telefono come sempre Maurizio Scardia, direttore del 118, è di una chiarezza esemplare. Dottore, in cosa consiste il trattamento ai giovani che si ubriacano e chiedono il vostro soccorso?
L’intervento ormai sta diventando abbastanza di routine. Noi forniamo loro un farmaco che stimola la metabolizzazione dell’alcol a livello epatico. Spesso lo facciamo sul posto senza doverli trasportare in ospedale, ma ciò ovviamente richiede tempo. E uomini’.

Vi rendete subito conto se si sono associate sostanze stupefacenti all’abuso di bevande alcoliche?
‘Questo ovviamente non riusciamo a scoprirlo subito. Di certo noi somministriamo anche antidoti specifici che non hanno controindicazioni in caso di inesistenza nel sangue di sostanze stupefacenti. Si tratta di farmaci recettoriali che noi chiamiamo ‘ex adiuvantibus’. Ma nella stragrande maggioranza dei casi gli organismi sottoposti rispondano a tali trattamenti, quindi significa che la combinazione alcol-droga è effettiva’.

Le sembra giusto che questi giovani o le loro famiglie non paghino gli interventi dei mezzi e degli uomini del 118 e queste bravate ricadano sul servizio sanitario nazionale che già versa in difficili situazioni?
‘A me non sembra affatto giusto e vorrei dire che almeno lo sballo dovrebbe avere un costo. Se questi signori pagassero l’intervento dei mezzi e degli uomini forse ci penserebbero due volte, anche per non pesare ulteriormente sulle loro famiglie che magari già fanno sacrifici per mandarli in vacanza. Invece ancora nulla, tutto è gratis. Ci spiace perché noi potremmo utilizzare quei soldi per comprare altri mezzi, formare altri uomini ed essere sempre più presenti laddove c’è veramente bisogno.’

Intanto il bollettino dei soccorsi per intossicazione etilica. Questa notte, tanto per cambiare, ci sono stati 10 interventi di cui 7 sulla città di Gallipoli.



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