È da sempre la notte più attesa dell’anno, quella dei “buoni propositi”, dei cenoni con gli amici, del divertimento in piazza, della nuova alba (ma non quest’anno). La magia inizia con il countdown, con i primi abbracci allo scoccare della mezzanotte, i brindisi e le promesse, ma perché quella tra il 31 dicembre e il primo gennaio è chiamata «Notte di San Silvestro»?
Chi pensa ci sia un legame con il papa romano che resse la Chiesa durante l’impero di Costantino, il primo imperatore convertito al Cristianesimo, si sbaglia. D’altro canto fino al Settecento ognuno festeggiava il Capodanno quando più gli era consono, un po’ secondo l’usanza del tempo. A Venezia l’anno iniziava il primo marzo. A Firenze il 25. In Francia cominciava con la Pasqua. A Bisanzio il primo settembre. Insomma, era una festa mobile.
E allora perché si chiama notte di San Silvestro?
Per una coincidenza del calendario, dato che la vigilia di Capodanno coincide con il giorno della morte di Silvestro I, il 33° vescovo di Roma che, dopo 21 anni di papato, morì il 31 dicembre del 335 d.C. Nulla a che vedere con i riti – scaramantici e non – che si usano per dire addio al vecchio anno e salutare quello nuovo: la biancheria intima rossa come porta fortuna o il cotechino con le lenticchie, ad esempio. Nulla a che fare con il Papa a cui sono legate tante leggende.
Non battezzò Costantino dopo averlo guarito dalla lebbra – pare che l’imperatore fu battezzato a Nicomedia, in Asia minore, dal vescovo locale Eusebio – né ha mai ricevuto la famosa Donatio Constantini. Due falsi storici hanno accompagnato la storiografia del Santo. Assolutamente vero è il fatto che abbia la costruzione delle grandi basiliche romane: San Pietro, San Paolo fuori le mura, ma anche San Giovanni in Laterano, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme e molte chiese. Di vero è anche il fatto che con lui si cominciò a festeggiare la domenica del signore.
Una leggenda considera Silvestro I un “traghettatore” delle anime dei defunti. Una figura, dunque, che si sposa perfettamente con il simbolismo del 31 dicembre. Una forzatura? Senza dubbio, ma in effetti sotto il suo pontificato la Roma pagana lasciò spazio a quella cristiana.