Piazza Bottazzi, se ci entri non esci più

Il largo che si apre di fronte all’ex ‘Vito Fazzi’ vive di luci e di ombre, di rumori assordanti e di silenzi di ghiaccio. Al mattino un luogo invivibile per traffico e caos. Di sera prevale uno scenario desertico.

Ci sono a Lecce strade, vie e piazze che sembrano più imbuti nati per congestionare il traffico che arterie utili a favorirne lo scorrimento.

L’esempio più lampante? Piazza Filippo Bottazzi, quella dell’ex “Vito Fazzi”, tanto per intenderci.

È vero che si affacciano su quello slargo gli uffici della Asl all’interno del vecchio nosocomio cittadino; è vero che si affacciano su quella piazza numerose attività commerciali, tra cui, addirittura, ben tre bar che danno movimento ed occasioni di socialità all’intera zona; è vero che a pochi metri si trovano gli uffici dell’Arpa e della Provincia di Lecce della sede di Via Botti; ma è altrettanto vero che nelle ore mattutine è assolutamente impossibile entrare in quell’area.

Le code che si vengono a creare iniziano dal muro perimetrale esterno dell’ospedale, in Via Forlanini e finiscono a Torre del Parco. Si procede a passo d’uomo per lunghi tratti, quando si ha la fortuna di procedere… basta che qualche auto parcheggi in maniera “disinvolta” che il traffico si blocchi, smetta di fluire e si impantani in scampanellate di clacson che durano per ore.

Per non dire poi quello che succede quando due autovetture si tamponano ed i conducenti scendono per constatare i danni, in attesa di decidere se compilare subito il Cid o chiamare i Vigili Urbani.

L’ingorgo si strozza, il traffico aumenta a livello esponenziale e diventa perfino difficile camminarci a piedi.

Il tutto, poi, per svuotarsi in maniera desertica dalla tarda mattinata fino alla sera, lasciando l’impressione di un suk arabo che si svuota allo sparire delle bancarelle, lasciando che le ombre prendano il sopravvento sui rumori e sulle voci.