Una lapide per ricordare Giacomo Matteotti. La cerimonia si è svolta questa mattina, alle ore 10.30, in Piazzetta Castromediano dove è stata posizionata la lapide commemorativa intitolata all’onorevole Matteotti. Il sindaco Paolo Perrone ha accolto l’invito di tre cittadini leccesi (Enzo Bianco, Valentino De Luca e Pasquale Poso) che avevano chiesto di recuperare la lapide e di ricollocarla al suo posto al fine di rimarcare i valori di libertà e di uguaglianza sociale che hanno ispirato l’attività del deputato socialista e che albergano nell’animo dei leccesi.
Alla cerimonia, che cade nel 70esimo anniversario della posa della lapide e nel giorno del 90esimo anniversario dell’assassinio di Matteotti, hanno preso parte il vicesindaco di Lecce, Carmen Tessitore e numerose autorità civili e militari, oltre a due studentesse del Liceo Palmieri che hanno letto l’ultimo intervento alla Camera di Matteotti e ad una rappresentanza del consiglio comunale dei ragazzi.
La lapide scoperta l’11 giugno 1944, fino al 1973 risultava essere posizionata sul muro perimetrale di Palazzo Carafa, sul lato che si affaccia su Piazzetta Castromediano. Le ricerche effettuate dalla segreteria del Sindaco e da diversi uffici comunali hanno dato esito negativo: con ogni probabilità, dunque, l’epigrafe originale è andata irrimediabilmente perduta.
È una cerimonia profondamente sentita dalla nostra comunità – ha sottolineato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, prima della cerimonia – promossa affinché la memoria non si stemperi, né si affievolisca, ma resti sempre attiva e vigile, perché un Paese senza memoria rischia di perdere la propria identità”.
“Il recupero della memoria di quanti si immolarono per opporsi al consolidamento di un regime dispotico e ad una avventura rivelatasi senza ritorno – ha sottolineato il vicesindaco Carmen Tessitore – significa salvaguardare un patrimonio storico e morale di ideali e di valori da tramandare alle giovani generazioni. Giacomo Matteotti cadde da martire. La parola, tradotta dalla lingua greca, significa testimone: martire e dunque testimone. Ed il significato del suo martirio, oggi, pur in un contesto caratterizzato da sconvolgenti trasformazioni, rimane vivo in tutta la sua pregnante provocazione”.
La scopertura della lapide è stata affidata all’avvocato Pasquale Poso.
