Contro le Sardine spuntano i Pinguini: ‘non possiamo lasciare la piazza alle zecche’

I Pinguini sono un gruppo (apartitico, ma non apolitico) nato su Facebook per ‘mangiare’ le sardine che dopo Bologna stanno conquistando molte piazze italiane.

Non c’è giornale o trasmissione tv che non parli delle «Sardine», il movimento di protesta creato dal nulla da quattro amici che sono riusciti a riempire piazza Maggiore a Bologna, anzi a far stare stretti stretti 6mila attivisti sul crescentone, per sfidare Matteo Salvini che, contemporaneamente, stava presentando la candidata Lucia Borgonzoni alla presidenza della regione Emilia-Romagna.

Dopo il bis a Modena, dove è stato organizzato un altro flash-mob ittico in piazza Grande, il leader della Lega aveva provato a rispondere ironicamente con i ‘Gattini’, una campagna social che ora ha un ‘concorrente’, il gruppo facebook dei Pinguini (privato e con rigida selezione all’ingresso).

Come si legge sul social di Mark Zuckerberg, questi ‘simpatici’ animaletti non hanno nessuna intenzione di lasciare le piazze alle sardine, che scendono in strada al grido di “Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito”.

Obiettivo 100mila adesioni

L’obiettivo dei Pinguini è quello di arrivare, come gruppo apartitico ma non apolitico, a 100mila adesioni. Difficile, ma non impossibile, dato che a poche ore dalla nascita gli iscritti sono già 15mila. L’intento, come detto, è quello di non lasciare le piazze alle sardine, ma di mangiarle. «Se ognuno di noi dà il proprio contributo e riusciamo a spanderci a macchia d’olio in tutta Italia, possiamo fare molto. Pertanto, dedichiamo un po’ di tempo perché non possiamo lasciare la piazza alle zecche» si legge.

«Nel momento in cui è ritenuto eticamente, moralmente e politicamente lecito che le sardine, civilmente, si riuniscano per attirare le attenzioni dei media e per disincentivare l’elettorati interessato all’evento è anche giusto che i Punguini, sempre civilmente, possano essere liberi di riunirsi in una zona antistante ad un evento. Niente di male da una parte, niente di male dall’altra».

Insomma, i pinguini si dicono disposti a partecipare attivamente alla vita politica del Paese, ma come i protagonisti del noto cartoon (i pinguini di Madagascar) saranno solo ‘carini e coccolosi’ senza toni accesi. Di certo, ironizzano gli amministratori, quasi tutti pugliesi, non canteremo Bella Ciao, ma nemmeno Faccetta nera.



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