Cartina geografica al posto dei crocefissi nelle aule? La D’Antini attacca Fioramonti: ‘Comincia l’islamizzazione’

Dura presa di posizione dell’esponente di Forza Italia contro le parole del Ministro alla Pubblica Istruzione: ‘Chi viene in Italia rispetti le nostre radici cristiane, le nostre leggi e le nostre tradizioni’

Hanno fatto discutere e non poco le dichiarazioni del neo Ministro alla Pubblica Istruzione, il grillino Lorenzo Fioramonti. Si sa che tutti gli esponenti dell’esecutivo vengono subito messi alla prova mediatica dalle prime dichiarazioni e quelle del più alto rappresentante di Viale Trastevere non sono state certo frasi di circostanza: ‘Voglio una scuola laica. Più che un crocefisso meglio appendere alla parete una cartina geografica del mondo’.

Il discorso è proseguito anche con una provocazione sulle foto del Presidente della Repubblica nelle stanze dirigenziali:La foto di Mattarella nelle aule? No, neanche il presidente la vorrebbe. Sarebbero meglio dei richiami alla Costituzione’.

Ma era evidente che a fare rumore fosse la prima parte del suo concetto, espressa con una chiarezza che non ammette interpretazioni.

La risposta della Chiesa Cattolica italiana non è stata nettissima, come ci si sarebbe potuto aspettare. Addirittura l’Arcivescovo di Monreale più che stigmatizzare in sé l’intervento del ministro ha pensato alle ricadute politiche che avrebbero favorito l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini che con la sua posizione sull’immigrazione si è messo contro l’intera Cei.

‘Togliere il crocifisso dalle aule delle nostre scuole darebbe solo manforte a Salvini – ha sentenziato Michele Pennisi –  L’ex ministro dell’Interno, farebbe una battaglia contro il governo che, oltre ad aumentare le tasse, lede anche la sensibilità di buona parte degli italiani. Quella di Fioramonti non mi sembra una proposta molto popolare – ha concluso l’arcivescovo – e non credo che l’istruzione possa migliorare togliendo il crocifisso’.

Più netta la posizione di Monsignor Giovanni D’Ercole, segretario della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali: ‘Sarebbe meglio tacere – ha osservato all’Adn Kronos il vescovo – perché chi parla così ha una ignoranza culturale di fondo frutto di improvvisazione. Il ministro evidentemente non conosce la validità di questo simbolo, al di là di quello che pensano i cristiani’.

D’Ercole si è soffermato sul valore laico del crocefisso, sostenendo quella posizione che un ‘intellettuale salentino, Giovanni Frassanito, più di qualche anno fa aveva proposto in un bellissimo libro ‘Solo la croce è laica’, edito da Japadre.

Le polemiche, tuttavia, non si sono certo sopite e chissà per quanto tempo ancora continueranno malgrado il tentativo del ministro di fare retromarcia: ‘Sono sgomento di fronte a questo vespaio mediatico’.

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A prendere una forte posizione contro queste posizioni del responsabile del dicastero di Via Trastevere, Filomena D’Antini Solero, esponente di spicco  di Forza Italia: ‘Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di togliere i crocifissi dalle classi….il Ministro all’istruzione del governo più poltronaio della storia della Repubblica Italiana propone cartine geografiche al posto del Crocifisso… No caro Ministro le nostre radici cristiane non possono essere azzerate, perché Lei forse non si sente cristiano o forse vuole testimoniare con questo gesto una apertura ad un processo di islamizzazione dell’occidente….Qualsiasi motivazione l’ha indotta a rilasciare tali dichiarazioni rimarrà una sua motivazione e valutazione personale. Chi viene in Italia rispetti le nostre radici cristiane, le nostre leggi e le nostre tradizioni’.



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