Unisalento, è polemica sulle tasse. Gli studenti: “Noi paragonati a macchine. Il rettore chieda scusa”

La polemica dopo l’ipotesi di un aumento delle tasse. Sul banco degli imputati anche le frasi con cui il rettore Fabio Pollice avrebbe accompagnato la proposta. La rabbia degli studenti: “Chieda subito scusa”

È polemica all’Unisalento dopo l’ipotesi di aumento delle tasse avanzata per il prossimo anno accademico. Non piace la proposta con cui l’amministrazione di Unisalento prevede un aumento del contributo unico d’Ateneo da 1200 a 1500 euro, con maggiorazioni per gli studenti fuori corso e per i redditi elevati. In media, 200 euro in più rispetto all’attuale tassazione. E non piace, soprattutto, l’esternazione del Rettore che avrebbe accompagnato la proposta affermando che “Gli studenti devono responsabilizzarsi, non possiamo tenerli parcheggiati“.

Una frase che non è passata inosservata. E che, a stretto giro, ha azionato il rotolio di repliche dalle componenti di rappresentazione studentesca. “Il Rettore Fabio Pollice, maldestramente, cerca di giustificare una riforma della tassazione studentesca che prevedrebbe un introito, per il prossimo anno accademico, di 2 milioni maggiore rispetto a quello dell’anno corrente; gravando soprattutto sulla fascia media di reddito e sugli iscritti fuori corso”, la risposta del rappresentante degli studenti in Senato accademico, Matteo Tommasi, parte della componente distaccatasi negli scorsi giorni dal sindacato studentesco Link-Lecce.

“Queste parole – continua – sono inaccettabili e offensive nei confronti della vita universitaria di ogni studente e studentessa del nostro ateneo. Ci scontriamo continuamente con bocciature seriali agli appelli d’esame, molti di noi sono lavoratori o genitori: giudicarci in questo modo è grave e vergognoso”.

Tra gli studenti c’è chi ricorda le parole con cui lo stesso Rettore aveva promesso di non aumentare le tasse durante il proprio mandato. E c’è chi invita l’Unisalento a fare ammenda per la percentuale di studenti fuoricorso, da vedere – affermano le critiche – come un fallimento per l’intero Ateneo, non per il singolo studente. “Un’altissima percentuale di studenti si laurea fuori corso, la componente docente dovrebbe fare autocritica rispetto al ruolo sociale e culturale che ricopre nel nostro territorio, prima di compiere valutazioni infelici e deprimenti”, le parole di Tommasi, che invita il rettore alle scuse, dicendosi fiducioso per il blocco compatto dei no che auspica possa arginare la richiesta avanzata dall’amministrazione.

“Sarebbero doverose e immediate le pubbliche scuse del Rettore”, la richiesta di Tommasi. “Gli studenti non sono macchine e non corrono per vincere una gara, bensì studiano per la propria vita e per la collettività. Sono abbastanza convinto del fatto che la componente studentesca nei consessi opterà per un voto contrario a qualsiasi aumento della contribuzione studentesca, specie dopo due anni accademici trascorsi in pandemia e nel pieno di una grave crisi economica”



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