Potenziata la medicina penitenziaria nel carcere di “Borgo San Nicola”

L’azienda Sanitaria Locale, attraverso il Distretto Socio Sanitario , ha assunto nel 2008 la responsabilità degli interventi sanitari erogati nel penitenziario leccese.

Si potenzia con nuovi macchinari la Medina Penitenziaria gestita da ASL Lecce all’interno di “Borgo San Nicola”. La presentazione questa mattina alla presenza del Direttore Generale Stefano Rossi, del Direttore Sanitario Antonio Bray, del Direttore Amministrativo Yanko Tedeschi, della Dirigente della U.O.S. Medicina Penitenziaria Alessandra Moscatello, del Direttore del Distretto Socio Sanitario di Lecce Rodolfo Rollo, della Dirigente della Uosvd della Psichiatria Penitenziaria e Forense (afferente al Dipartimento di Salute Mentale) Maria Sergio, del Direttore dell’Area Tecnica Gianluca Pisani, del Dirigente dell’Ingegneria Clinica Massimo Marra, della Direttrice del Carcere Maria Teresa Susca.

Gli interventi sanitari

L’azienda Sanitaria Locale, attraverso il Distretto Socio Sanitario , ha assunto nel 2008 la responsabilità degli interventi sanitari erogati nel penitenziario leccese. Si occupa di: assistenza medica di base diurna e del servizio di continuità assistenziale, organizzato h24 all’interno dell’infermeria della struttura, di assistenza specialistica garantita presso il Poliambulatorio – Infermeria del carcere e del servizio di assistenza ospedaliera, garantito presso il Presidio Ospedaliero Vito Fazzi.

Sono attivi inoltre i servizi specialistici di Psichiatria Penitenziaria, Dipendenze Patologiche, Medicina del lavoro e Medicina preventiva.

La U.O.S Medicina penitenziaria – diretta da Alessandra Moscatello – ha al suo interno 11 medici, 11 medici specialisti, 31 infermieri e 2 oss.

Le nuove apparecchiature

Da agosto ad oggi sono stati consegnati 5 elettrocardiografi, un ortopantomografo, 3 holter ecg e 3 holter pressori per refertazione esami dal P.O. Fazzi.

La strumentazione già in dotazione

La nuova strumentazione si aggiunge a quella già in dotazione: un riunito odontoiatrico, tre ecografi multidisciplinari, un videodermatoscopio, un elettrocardiografo, un ecocardiografo, un ecografo, un colposcopio e l’apparecchio per la magnetoterapia-tecarterapia-ultrasuoni.

I detenuti sono valutati dal punto di vista sanitario già all’ingresso e, se affetti da patologie croniche, vengono da subito sottoposti a piani di trattamento o agli approfondimenti clinici ritenuti necessari. Anche in caso di buone condizioni di salute, i detenuti sono sottoposti a ulteriori approfondimenti clinici, in particolare per quelle patologie a maggior rischio di diffusione in ambienti confinati o legate ai fattori di rischio specifici (epatopatie, prevenzione tumori genitali femminili, disagio psichico, malattie infettive endemiche delle aree di provenienza).

I detenuti in condizioni di salute particolarmente a rischio (diabetici in trattamento insulinico e detenuti con problemi psichici) sono monitorati quotidianamente. Eventuali patologie acute vengono trattate all’interno anche con il supporto degli specialisti presenti e, per i casi più gravi, viene disposto il trasferimento in ospedale.

Nel 2017 è stato attivato un servizio residenziale “Articolazione tutela Salute Mentale”, destinato a detenuti con problemi psichiatrici, con il potenziamento dell’assistenza psichiatrica e del servizio di psicologia.

È inoltre attivo un programma di telemedicina che riduce spostamenti, costi e rischi legati alla sicurezza degli operatori: il servizio di tele radiologia con possibilità di refertazione delle immagini da remoto e il servizio di tele cardiologia con tele refertazione del tracciato ECG.

Con gli holter cardiaci è possibile anche la tele refertazione del monitoraggio cardiaco e pressorio nell’arco delle 24 ore.

“Il potenziamento della Medicina Penitenziaria di Borgo San Nicola con l’acquisizione di nuovi macchinari ha una duplice funzione: quella di garantire il diritto alla salute ai detenuti e alle detenute, nel rispetto dei principi ispiratori dell’articolo 32 della Costituzione, e quello di migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario e degli agenti, limitando quindi spostamenti e il ricorso alle cure in ospedale. Il nostro impegno, che non si esaurisce con la consegna di nuova strumentazione, è e sarà quello di ridurre la traduzione dei detenuti e delle detenute nell’Ospedale Vito Fazzi. Questo significa più sicurezza, tutela dell’incolumità di pazienti e operatori e abbattimento dei costi.

Ringrazio la Direzione dell’Istituto penitenziario e tutte le strutture di Asl Lecce, a vario titolo impegnate nella presa in carico della salute di una popolazione carceraria di circa 1300 detenuti”, ha dichiarato il Direttore generale Stefano Rossi.



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