Dalla colonna di Sant’Oronzo alla Fontana dell’armonia, dall’anfiteatro romano gioiello prezioso di piazza Sant’Oronzo alle mura del Castello Carlo V che si affacciano su viale Marconi. Per Natale, l’amministrazione guidata da Carlo Salvemini ha deciso di cambiare location al tradizionale presepe ambientato tra i muretti a secco e le pajare salentina. Una scelta voluta per permettere a tutti, compresi i diversamente abili, di ammirare da vicino la rappresentazione della natività, forse già a partire dal weekend dell’Immacolata. La decisione non è stata accolta con entusiasmo da tutti. Qualcuno ha fatto notare che nonostante fosse possibile fotografarlo soltanto dall’alto il presepe allestito nell’arena era una ‘chicca’ che lasciava senza fiato i tanti turisti che affollano il capoluogo barocco durante il periodo di festa, ma anche secondo Leo Ciccardi, presidente del Comitato Popolare Nuova Rudiae «la “frenesia” di cambiare fa “toppare” l’amministrazione comunale» secondo cui – sentimentalmente parlando – non era il caso “togliere il presepio che si trovava davanti al nostro Santo protettore”
«La delocalizzazione – si legge in una nota ufficiale – non convince i cittadini per molteplici motivi. Verrà a mancare quella che sembrava agli occhi dei turisti una grande “bomboniera” proprio nel cuore della città, con all’interno il fascino della costruzione dedicata alla Natività, contornata da tutta la bellezza attrattiva di piazza Santo Oronzo».
Secondo Ciccardi se il ‘problema’ era quello di rendere lo spettacolo più accessibile ci sono tanti modi per eliminare le barriere architettoniche, ad esempio «collocando una apposita pedana in un determinato spazio dedicato a loro, mettendo in sicurezza la balaustra – magari con apposite griglie d’arredo – per visionare lo spazio sottostante, cioè l’arena dell’anfiteatro».
Non solo, la nuova location secondo la voce del Comitato Popolare Nuova Rudiae rende ancor più forte la preoccupazione per la ‘sicurezza’. «Ci vorrà più vigilanza – tuona Ciccardi – che dovrà essere quanto meno raddoppiata, non fosse altro per gli episodi già accaduti proprio nell’area dove verrà posizionato il presepio, ad esempio potrebbe essere, purtroppo, luogo di bivacco oppure di fatti poco igienici, in considerazione delle infrastrutture presepiali, nonostante siano queste sorvegliate da videocamere».