La pietra leccese colloquia con i marmi e il travertino, il presepe di Salvatore Sava a Roma

Il presepe di Salvatore Sava, scultore di Surbo, sarà esposto nella meravigliosa cornice della Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma.

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A Roma, dal 16 dicembre, nella meravigliosa cornice della Basilica di S. Maria degli Angeli si rinnova la tradizione del presepe attualizzata nel linguaggio contemporaneo. In collaborazione con il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo Sant’Andrea, come ogni anno, un artista crea il presepe seguendo esclusivamente la propria linea creativa nelle forme, nei materiali, nell’allestimento.

Quest’anno la tradizione rivive attraverso le opere di Salvatore Sava, scultore salentino che vive e lavora a Surbo. Classe 1966, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Lecce, Sava ha iniziato la prima personale nel 1983 e la sua ricerca privilegia il lavoro scultoreo, con incursioni grafiche, pittoriche e fotografiche.

Espone regolarmente le sue opere in prestigiose mostre collettive e personali ed è presente in collezioni pubbliche e private.

Nel 2005 partecipa alla XIV Quadriennale d’Arte di Roma, presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna. Nel 2006 vince il Premio Internazionale di Scultura Terzo Millennio, presso Terra Moretti a Erbusco (BS), nel 2008 vince il Premio Mastroianni, nell’ambito della sesta Biennale Internazionale di Scultura della Regione Piemonte, a Torino, nel 2010 da aprile a giugno espone al Castello Sforzesco di Milano oltre cinquanta sculture nell’ambito della grande mostra dedicata a Gualtiero Marchesi. Sempre nel 2010 è invitato da Luciano Caramel, alla XIV Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, presso il Santuario di San Gabriele – Isola del Gran Sasso (TE), Museo Stauròs d’Arte Sacra Contemporanea. Nel 2011, Espone nel Duomo di Orvieto un grande presepe in pietra ed una serie di disegni, a cura di Giuseppe Appella; è invitato al premio Internazionale Lìmen Arte a cura di Giorgio Di Genova, partecipa alla 54ª Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi.

Il presepe di Sava si compone di trenta sculture essenziali, geometriche, riconoscibili attraverso pochi tratti, e riconducibili all’iconografia tradizionale. Veri Totem parlanti, i blocchi squadrati di pietra leccese, rinnovano la secolare tradizione figurativa con parole nuove, essenziali, scevre da sovrastrutture. Tutti i personaggi sono presenti ma ridotti al simbolo che parla di unione ed armonia. Le pietre portano l’humus della terra prima di diventare arte e così Sava ha collocato nella sua città le sculture sulla terra, in omaggio alle radici e alla sua gente. Dalla terra proviene la linfa e la rinascita: una ricerca che l’artista ha sempre perseguito con un percorso di “ecologia morale” attraverso le installazioni e le sue personali. Un candore lirico avvolge di luce i blocchi rigorosi che come un simbolo, evocano nello spettatore immagini personali, lasciando liberi i ricordi e le suggestioni.

La mostra è accompagnata da un volumetto, edizioni Della Cometa, con una nota di Giuseppe Appella, e una preghiera dell’artista. Il presepe sarà esposto fino al 31 gennaio dalle 7.00 alle 19.00.



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